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Sea esternalizza 60 lavoratori. I sindacati protestano

L'assessora Censi difende la scelta di Sea di esternalizzare i servizi informatici ma ammette di comprendere le ragioni dei sindacati. I Verdi: "Venga l'assessora al lavoro Cappello"

Seduta molto animata, martedì, in commissione ambiente ed enti partecipati a Palazzo Marino. Si discuteva di Sea, l'azienda partecipata del comune di Milano che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa. Il motivo dello scontro è la decisione di cedere il reparto ict, con lo strumento della cessione di ramo d'azienda, facendo uscire da Sea circa sessanta persone. Una cessione che, per l'amministratore delegato di Sea Armando Brunini, deriva dalla necessità di "conseguire obiettivi di sostenibilità economica di lungo periodo" da parte dell'azienda: "Una parte dei servizi ict, facilmente acquistabili sul mercato, con competenze" generiche, ad esempio le telecomunicazioni, "può essere più efficacemente utilizzata dall'azienda se comprate dall'esterno da operatori all'avanguardia".

Sea, dunque, ha deciso di trasferire queste attività (ora interne) in una società separata per poi venderla con la condizione di un contratto di acquisto di servizi, da parte di Sea, per nove anni. Brunini ha cercato di rassicurare sulla tenuta occupazionale: "Nessuno perderà il posto di lavoro. Durante questa crisi tremenda, il nostro impegno è stato quello di non lasciare nessuno senza reddito e fino a oggi ci siamo riusciti". Una rassicurazione che, però, non basta ai sindacati, che hanno organizzato un presidio fuori da Palazzo Marino.

Per Giuseppe Ragusa, dell'Usb, le attività cedute fanno parte del core business, mentre Angelo Piccirillo, segretario generale Filt-Cgil Milano, ha commentato che "Sea, in quindici anni, ha fatto uscire dal perimetro aziendale più di duemila persone. Passaggi che ogni volta hanno lasciato ferite aperte. In passato le esternalizzazioni sono state sempre fatte con accordi sindacali mentre qui ciò non avviene perché non è una scelta richiesta dalla crisi, è una decisione strategica legittima ma alla quale ci opponiamo".

Scontro anche politico

Arianna Censi, assessora alla mobiiità ed esponente del Partito democratico, in commissione ha provato a difendere la posizione di Sea: "L'esternalizzazione non è un licenziament, ma la costruzione di una società che sarà ceduta per nove anni per fornire servizi informatici", ha detto aggiungendo però che "il confronto tra l'azienda e i lavoratori è importante" e che "nessuno vuole il licenziamento". Dopo la 'carota' a Sea, l'assessora ne ha avuta una anche per i sindacati: "Interpreto la loro preoccupazione come un bisogno di sapere dove e come si va, anche in relazione alle prospettive dell'azienda".

Europa Verde, con il capogruppo Carlo Monguzzi, presidente della commissione ambiente, ha affermato che "le questioni poste dai lavoratori sono sacrosante" ed ha annunciato una commissione congiunta con la commissione lavoro in modo da sentire anche l'assessora al lavoro Alessia Cappello.

La crisi dei trasporti

La pandemia covid ha messo in seria crisi il sistema dei trasporti in termini di traffico. Brunini, intervenendo a Palazzo Marino, ha spiegato di attendersi, come scenario più probabile, il ritorno ai livelli del 2019 non prima del 2024, mentre a livello internazionale, in media, le aziende del settore lo prevedono intorno al 2025: "Crediamo - ha affermato - che il nostro territorio e le nostre azioni possano anticipare i tempi di un anno".

Oltre all'uscita dalla situazione pandemica, la sfida del futuro sarà la sostenibilità ambientale, molto complicata per il trasporto aereo. I segmenti più colpiti, per Brunini, sono quelli dei viaggi a lungo raggio e i passeggeri business, per via dell'esplosione dello smart working. "Tarderanno di più a riprendersi le tratte internazionali, le più ricche", ha commentato. Nel calderone l'incognita Ita, appena nata dalle ceneri di Alitalia e per le quali girano già voci di vendita.

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