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Cosa sta succedendo a Milano con i figli delle coppie gay

Sala dopo aver riattivato il riconoscimento dei figi delle coppie omogenitoriali non fa marcia indietro: "Faccio la mia parte". Fdi sulle barricate

Lo strappo del sindaco, che non sembra avere intenzione di fare marcia indietro, anzi. Le barricate delle opposizioni, pronte a percorrere tutte le strade possibili per evitare che "la situazione degeneri". A Milano è bagarre politica sul riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. La miccia si è accesa a inizio mese, quando palazzo Marino ha deciso di "registrare" nuovamente i bimbi di due persone dello stesso sesso. Negli anni scorsi l'amministrazione meneghina aveva fatto da apripista sul tema, salvo poi dover rallentare per una serie di sentenze contrarie, risolvibili soltanto con l'intervento di una legge. Legge che però non è mai arrivata, "spingendo" così il primo cittadino Beppe Sala a fare da sé. L'annuncio era arrivato dal palco del Pride - e non era stato un caso -, con il sindaco che aveva sottolineato di aver "firmato il provvedimento personalmente nel mio ufficio, con grande gioia". "Avevamo avuto sentenze avverse e il Parlamento doveva legiferare, ho aspettato che lo facesse ma - aveva ricordato l'inquilino di palazzo Marino - non si sono mossi e dovevo fare la mia parte" perché "è giusto e civile". 
 
Un'interpretazione chiaramente non condivisa dall'opposizione. "Abbiamo scritto al Prefetto Renato Saccone perché blocchi la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali e presenteremo in Parlamento un'interrogazione al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, perché la situazione non degeneri", hanno fatto sapere i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia lunedì pomeriggio durante un incontro con la stampa convocato proprio per illustre le iniziative intraprese dopo la mossa del sindaco. 

Il video racconto del Pride di Milano

"Quella di Sala è una scelta unilaterale, arbitraria e fuori dalla legge. C’è la legge 40 del 2004 che vieta in Italia la pratica dell’utero in affitto: è un'esperienza terribile per le donne, si tratta di un vero supermercato dei figli dove si pratica selezione genetica”, l'attacco del consigliere di Fdi, Andrea Mascaretti. "Siamo contrari perché per noi vengono prima i diritti dei bambini e delle donne. Il sindaco va contro quello che è già stata l’espressione della Corte Costituzionale sul tema. Non è compito di Sala modificare gli atti di nascita del comune, dove c’è scritto chiaramente 'padre e madre', senza nemmeno consultare il consiglio comunale. L’amministrazione si sta apprestando a registrare un falso in atto pubblico. Per questo abbiamo scritto al Prefetto chiedendo un incontro che deve bloccare questa disposizione". Lo stesso Mascaretti ha poi evidenziato che è già stata contattata anche l’assessore ai servizi civici Gaia Romani “chiedendo di sospendere subito questi atti per non mettere in difficoltà i dipendenti che sarebbero costretti a registrare questi bambini con atti illegali". 

"L'atto amministrativo di imperio di un sindaco fatto come slogan non lo possiamo accettare”, gli ha fatto eco la consigliera Chiara Valcepina. "Si tratta di una materia delicatissima e la Corte Costituzionale si è pronunciata dicendo che non c’è nessuna violazione di diritti perché la normativa nazionale non ha ancora preso posizione sulla omogenitorialità. Che un sindaco scavalchi questa situazione normativa è preoccupante. Un dibattito parlamentare su questo tema deve essere fatto ma sorprende che il sindaco faccia questo sulle spalle di un governo che rappresenta anche la sua maggioranza. Ci sono tutti i presupposti perché il Prefetto Saccone intervenga. Questo tema deve essere trattato con responsabilità e serietà". 

Accuse e polemiche alle quali ha subito controreplicato il sindaco. "Non ho avuto contatti con Roma e non mi pare nemmeno che il registro per i figli delle coppie omogenitoriali sia all’ordine del giorno del Parlamento. In questo momento è inutile insistere, per questo io cerco di fare la mia parte", ha ribadito Sala a margine della presentazione del progetto vincitore del concorso internazionale per la realizzazione della nuova Beic, la biblioteca europea di informazione e cultura. "Neanche con il Prefetto ho avuto contatti in merito. Ma lui sapeva della mia intenzione”, ha aggiunto il primo cittadino, precisando che “sarebbe una sorpresa se la prefettura ostacolasse il provvedimento". 

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