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Riprendono i lavori per la "strada delle api" di Milano: corridoio verde con un milione di fiori

I lavori, interrotti per il lockdown, riprenderanno nella giornata di venerdì 5 giugno

Operai e giardinieri al lavoro. Di nuovo. Riprenderanno nella giornata di venerdì 5 giugno i lavori per "l'autostrada delle api" nel Parco Nord. I lavori per il tracciato più profumato di Milano (interamente dedicato alle api) si erano interrotti durante il lockdown, ma a partire da venerdì verranno posati nuovi arbusti che comporranno un corridoio profumato lungo 3,5 chilometri che, una volta terminato, attraverserà da Nord-Ovest a Sud-Ovest il Parco Nord.

Il Parco Nord di Milano, in 800 ettari di territorio protetto, custodisce una ricca biodiversità fatta di 100 ettari di boschi, 137mila metri cubi di acqua, 20 specie di alberi, 25 di arbusti, decine di specie di fiori spontanei, 85 specie censite di uccelli, 20 di mammiferi, 6 di rettili, 4 di anfibi, 25 di libellule e 23 di farfalle. Per promuovere e ampliare questo patrimonio naturale, il progetto "Apistrada" prevede la semina, in prevalenza, di fiorume ovvero un miscuglio di semi di elevato pregio naturalistico, prodotto a partire da un prato naturale mediante trebbiatura diretta del fieno.

I lavori riprenderanno proprio nella Giornata mondiale dell’ambiente. "Facciamo parte della biodiversità terrestre e abbiamo la responsabilità di difenderla ma anche la grande opportunità di conservare questa ricchezza che è condizione indispensabile del nostro benessere e della nostra salute — ha commentato Marzio Marzorati, presidente del Parco Nord Milano —. C’è una stretta connessione tra la salute del pianeta e la salute degli umani; tutelare la biodiversità significa aver rispetto della prosperità degli altri esseri viventi".Per questo è di fondamentale importanza il progetto Apistrada: oltre un terzo delle coltivazioni essenziali alla dieta umana si basa sull’impollinazione effettuata dalle api e altri insetti che sono in diminuzione, minacciati dell’uso di pesticidi e della riduzione dei loro habitat. "Abbiamo il dovere di restituire loro luoghi in cui vivere, nutrirsi e continuare a lavorare per la biodiversità del pianeta", chiosano dal Parco Nord.

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