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I 'Pro Vita' di Milano ce l'hanno con la Rai, che per loro è "blasfema e veicola il gender"

Venerdì flash mob dell'associazione "Pro Vita e famiglia" fuori dalla Rai di corso Sempione

"Pro Vita" vs Rai. L'associazione che - ipse dixit - "opera in favore dei bambini, difende il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale e promuove la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna" ha messo nel mirino la tv di Stato. La colpa della Rai, come si legga in una nota diffusa dalla costola lombarda della Onlus, sarebbe di veicolare il gender e messaggi blasfemi. 

Per questo, venerdì alle 12 gli attivisti terranno un flash mob fuori dagli studi di corso Sempione a Milano. "Come accaduto numerose volte in passato, anche ma non solo durante l’ultimo Festival della Canzone Italiana a Sanremo, la Rai ha ritenuto di mettere in scena delle 'esibizioni' blasfeme e oltre il limite della decenza, volgari e offensive verso la fede cristiana, professata da larga parte del popolo italiano, oltre a veicolare il gender senza vergogna. Ora basta", si legge nel comunicato di "Pro Vita". 

"In questo momento, con le famiglie sempre più in difficoltà economica e obbligate a pagare il canone in bolletta Enel, non si possono più accettare queste offese. Si tratta di fondi pubblici e la Rai deve rendere conto fino all’ultimo centesimo del modo in cui vengono spesi", il j'accuse degli attivisti della Onlus, evidentemente contrariati. 

Non solo il flash mob, però. Perché la stessa Pro Vita ha anche organizzato una raccolta firme online, che ha già quasi raccolto 100mila adesioni, per chiedere le dimissioni del direttore artistico di Sanremo, Amadeus, e dell'ad Salini. "Il Festival di Sanremo 2021 è stato contrassegnato da polemiche che, come spesso accade, hanno poco o niente a che vedere con la musica - spiegano i promotori dell'iniziativa -. Conseguenza della partecipazione di 'artisti' che fanno della provocazione il loro marchio di fabbrica, senza curarsi di poter offendere la fede di milioni di telespettatori: anzi, forse proprio con questo aberrante obiettivo, considerato pure che la Rai si è contraddistinta, in negativo, anche per la reiterata propaganda gender nei suoi programmi". Prossimo appuntamento venerdì mattina fuori dagli studi di corso Sempione. 

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