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Milano zona arancione: Galleria assaltata dalla gente, i vigili devono chiuderla

La chiusura temporanea per permettere il deflusso delle persone e non creare assembramenti

Gli agenti della Polizia locale di Milano hanno chiuso temporaneamente l'accesso alla galleria Vittorio Emanuele per consentite il deflusso di persone che potrebbero creare assembramenti, domenica pomeriggio.

Si tratta di numerosi milanesi che nel primo giorno di zona arancione in Lombardia, hanno scelto il salotto della città per una passeggiata o per lo shopping. Da domenica 24 gennaio, infatti, non serve più l'autocertificazione per passeggiare entro il proprio comune di residenza. In tanti hanno quindi approfittato del bel tempo domenicale per una passeggiata in centro e un po' di compere negli store aperti. La Galleria è stata riaperta non appena sono state nuovamente assicurate le condizioni di sicurezza previste per il contenimento del covid.

Le regole della zona arancione

Secondo quindi le nuove regole per il contenimento del contagio da covid-19, è consentito spostarsi all'interno del proprio comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Ricapitolando, quindi:

  • è vietata la circolazione dalle 22 alle 5;
  • non si può uscire dal proprio comune; 
  • i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi;
  • i negozi sono aperti;
  • bar e ristoranti sono chiusi; è consentito l'asporto fino alle 22;
  • il trasporto pubblico ha una capienza del 50%;
  • piscine, palestre, cinema e teatri sono chiusi;
  • i musei sono chiusi;
  • la didattica nelle scuole superiore è in presenza dal 50 al 75%. 

Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute;
è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l'esclusione delle cd. seconde case ubicate dentro e fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro; resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22.00 alle 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute;
per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

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