Lombardia, nuovi forni crematori in arrivo: «Ma da 20 anni manca il piano»
Polemiche sulla manifestazione d'interesse di Regione Lombardia per installare nuovi forni per le cremazioni: finora arrivate risposte positive da 27 Comuni
Cinque nuovi forni crematori nella Città metropolitana di Milano, ventisette in tutta la Lombardia. Queste sono almeno le richieste pervenute agli uffici regionali in seguito alla manifestazione d'interesse diramata dalla giunta. Ma pare non esserci un piano per disciplinare la materia, che pure sarebbe obbligatorio in base alla legge 130/2001, che assegnava alle Regioni, entro sei mesi dall'entrata in vigore, proprio l'elaborazione di un piano in tal senso.
Lo rende noto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa: «Quasi vent'anni fa», sottolinea aggiungendo di avere presentato un'interrogazione proprio per sapere se il piano esiste, perché non sembra esservene traccia. «E stiamo ancora attendendo una risposta», commenta: «Qualora il piano effettivamente mancasse, sarebbe l’ennesima dimostrazione dell’approssimazione attraverso la quale il centro destra governa da anni questa Regione. Indicono una manifestazione di interesse senza che esistano linee guida regionali, come previsto per legge, che indichino dove edificare eventualmente i forni, con quali caratteristiche e quali distanze dai centri abitati. Siamo al dilettantismo politico amministrativo».
«Il Movimento Cinque Stelle - aggiunge De Rosa - ritiene che un argomento così importante, visto il suo potenziale impatto sull’inquinamento nei pressi delle aree urbane debba quantomeno essere regolamentato, non lasciato all’iniziativa dei singoli Comuni. Inoltre riteniamo sarebbe il momento di pensare a nuove soluzioni, meno impattanti, per rispondere a questo tipo di esigenza». In Parlamento è stata depositata una proposta di legge sulla cremazione a freddo, che (stando al consigliere 5 Stelle) sarebbe meno impattante dal punto di vista ambientale.
i cinque possibili nuovi forni crematori nella Città metropolitana di Milano sarebbero installati a Cologno Monzese, Rozzano, Rho, Cinisello Balsamo e Brenate Ticino. In alcuni dei ventisette Comuni lombardi non sono tutti favorevoli. A Spino d'Adda, per esempio, è in corso una battaglia politica: la minoranza in consiglio comunale ha promesso che raccoglierà le firme per un referendum.