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La foto di Sala con la camicia arcobaleno per il Pride

Il sindaco di Milano ha detto che parteciperà al pride che si svolgerà domani

Stessa poltrona di Frau, stessa posa ma un dettaglio diverso: toppa arcobaleno sulla camicia bianca anziché calzini iridati. È la foto pubblicata su Instagram dal sindaco di Milano, Beppe Sala, nella mattinata di venerdì 1° luglio, vigilia della marcia dell'orgoglio. "Pronto per il Pride. Per una Milano dei diritti. E dei doveri. (Ci vediamo domani)", ha scritto nella didascalia il sindaco.

Nei giorni scorsi il Pride è stato al centro di una polemica in regione tra patrocinio, presenza istituzionale e illuminazione del Pirellone. Il patrocinio in particolare è stato, come si sa, negato dalla giunta con la motivazione di "episodi che hanno provocato critiche istituzionali e dell’opinione pubblica", in riferimento soprattutto a Cremona, dove (l'accusa) una statua della Madonna è stata villipesa.

Tutte le strade chiuse per il pride

Non è ancora chiaro, invece, se il Pirellone verrà illuminato con i colori dell'arcobaleno. Nei giorni scorsi il consiglio aveva votato una mozione a scrutinio segreto (approvata da 12 franchi tiratori della maggioranza) che obbligava la regione ad illuminare per la prima volta nella sua storia la facciata del grattacielo pubblico. La Lega, tuttavia, si è opposta alla misura. Massimiliano Bastoni, consigliere del carroccio, sostiene che ciò non sarà possibile. E per supportare la sua tesi ha tirato in ballo una delibera di giunta dell'11 aprile che esclude l'illuminazione dei palazzi regionali se "il fatto o l'avvenimento" è "divisivo dal punto di vista culturale, sociale, politico o religioso". Ed è fin troppo facile per Bastoni affermare che il Pride sia divisivo.

Ma non è tutto. Nella delibera di giunta si legge che la richiesta d'illuminazione dovrebbe essere "formalizzata dal legale rappresentante dell'ente richiedente", tramite Pec, almeno 30 giorni pima della data prevista. Per Bastoni questo basta: "La mozione approvata il 14 giugno è inattuabile. Ora basta c...te e si torni in consiglio regionale ad affrontare i temi fondamentali per i lombardi come le nuove povertà, il caro bollette, il lavoro e la sicurezza". Resta da vedere se una mozione approvata dai consiglieri può 'sostituire' la richiesta di un legale rappresentante di un'associazione o un ente.

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