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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Brera / Piazza San Marco

Funerali Carla Fracci, l'ultimo applauso: "Tutti dobbiamo esserle riconoscenti"

L'abbraccio alla grande stella della danza scomparsa a 84 anni

Un grande applauso a Carla Fracci è scoppiato fragoroso alla fine del brano eseguito dopo l'omelia del suo funerale nella chiesa di San Marco (Brera) a Milano. Sono scoppiati in lacrime il marito Beppe e il figlio Francesco che hanno ascoltato le parole di monsignor Gianni Zappe seduti con i nipoti e la sorella dell'étoile tenendosi per mano.

Tra i primi ad arrivare in chiesa, sabato nel primo pomeriggio, era stato il marito della grande danzatrice Beppe Menegatti, sorretto dagli altri familiari ma ancora con la forza di lanciare un suo messaggio. "Abbiate cura del Teatro, della Scala - ha detto - e soprattutto della danza che è sempre più viva ed è tra le bellezze che salverà il mondo". Tra i presenti, il ministro della cultura Dario Franceschini e tanti colleghi di lavoro di Carla Fracci, ex ballerini, come Bruno Bescovo, e le nuove stelle tra cui Roberto Bolle, Martina Arduino e Nicoletta Manni. Numerosissime le corone di fiori Nella chiesa di San Marco, vicina all'abitazione di Carla Fracci, fu eseguito per la prima volta il Requiem di Verdi nel 1874. 

Da Fracci arriva "l'invito a ingentilire gli animi nostri, a non cedere alla superficialità e perseverare nel coraggio dell'autenticità e le siamo riconoscenti", ha detto don Gianni Zappa, parroco della chiesa di San Marco, a Milano, durante l'omelia. "La immaginiamo vestita di bianco camminare con il suo passo leggero e la accompagniamo fino alle soglie del mistero - ha aggiunto il parroco - fino a quel crinale che deve oltrepassare da sola e di là la attende il Signore che la attende con le braccia aperte".

Quindi don Zappa ha ricordato le tante qualità della ballerina, chiamata 'Carlina' dagli amici, tra cui "grazia, leggerezza, passione e coraggio che ha dimostrato fino alla fine", le qualità. Don Zappa ha inoltre osservato come "la danza sui palcoscenici sia stata la punta espressiva della sua danza interiore. Il suo percorso è stato arduo e coraggioso, frutto di una grande passione, rigore e disciplina interiore ma anche espressione di un rapporto mantenuto sempre vivo con le realta' essenziali della vita". 

Sala: "Il suo nome potrebbe aggiungersi al Famedio"

Il nome di Carla Fracci potrebbe aggiungersi a quelli del Famedio, il Pantheon dei milanesi, dove si trovano sepolte le personalità illustri o benemerite di Milano. Lo ha assicurato il sindaco di Milano, Beppe Sala, arrivando alle esequie. "Penso di sì ora vedremo un attimo come fare - ha detto Sala - Certo noi abbiamo il Famedio che rende onore a persone come lei quindi mi pare una collocazione naturale. Rimane che poi resta una decisione della famiglia".

Venerdì mattina, alle 12 in punto, era stata aperta al teatro alla Scala la camera ardente di Carla Fracci, la ballerina morta giovedì mattina a 84 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore combattuta sempre con coraggio e massimo riserbo. Rose bianche sul feretro, applausi e commozione.  La camera ardente allestita nel foyer del teatro di via Filodrammatici era stata aperta fino alle 18, con ultimo ingresso alle 17.30.

Presenti venerdì mattina alla camera ardente il sindaco di Milano, Beppe Sala, il presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana, e l'assessore al cultura di palazzo Marino, Filippo del Corno. Tanti anche i semplici cittadini che si sono messi in coda fin da subito per dare il loro ultimo saluto alla "supernova" della danza, che ha sempre portato Milano con cuore.

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