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L'infettivologo Galli (Sacco): "Sempre stato di sinistra. L'unica fede? Quella interista"

In un'intervista, parla dei suoi interessi

E' uno dei volti - "mio malgrado", ha ripetuto più volte - diventati più noti della pandemia. Il professor Massimo Galli, 69 anni, direttore di malattia infettive dell'ospedale Sacco di Milano è spesso in trasmissioni tv. Suscitando, oltre a domande e dubbi sul covid, curiosità sulla sua vita personale. "Sono ancora di sinistra? Lo sono sempre stato in vita mia". Ha detto a L'aria di domenica. "Avevo 17 anni nel ’68, come molti coetanei ho fatto parte di una cultura che non rinnego nemmeno per un pezzettino. Sono consapevole che il tempo passi e la storia si modifichi, ma questo non significa rinnegare. Sono ancora di sinistra? Lo sono sempre stato in vita mia", dice Galli.

Il professore ammette di non apprezzare particolarmente telecamere e microfoni, in particolare se le posizioni espresse da medici e scienziati confluiscono in un generale 'derby dei virologi'. "Sono tentato di fare un periodo di wash out completo, l’unica fede che ho è quella calcistica ben definita. Lo sanno tutti che sono interista. Molto francamente, credo vada considerato il fatto che ci sono posizioni derivate da dati scientifici e altre che sono legate a ipotesi campate in aria o previsioni che si rivelano fallaci. Non trovo nessun gusto ad aver ragione", dice.

"Tutti quelli che si sono espressi con cautele basate sui dati sarebbero stati felici di avere torto, non abbiamo gran voglia di continuare a mettere la faccia in questioni che sarebbero di competenza altrui. Lo faccio, anche se non ho libri da promuovere, candidature o interessi specifici", aggiunge.

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