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Martedì, 23 Aprile 2024
La proposta

I treni che non funzionano nella 'locomotiva d'Italia'

La candidata governatrice del terzo polo Letizia Moratti torna a proporre la gara pubblica per affidare il servizio ferroviario lombardo

Torna a parlare di gara per il trasporto pubblico su ferro, Letizia Moratti, candidata al ruolo di governatore della Regione Lombardia per la sua lista civica e il terzo polo. E lo fa snocciolando numeri che certificano senz'appello il fallimento di Trenord nella gestione del trasporto ferroviario lombardo.

Secondo le cifre elencate da Moratti, ogni mese vengono soppressi più di 2mila treni e ben 2.300 segnano ritardi superiori ai 15 minuti. La tratta più "martoriata" è la Voghera-Piacenza, con il 17,4% di treni soppressi o con ritardo grave. Segue la Brescia-Piadena-Parma con l'11,4%, poi la (arcinota ai pendolari) Alessandria-Milano con l'11%. Stessa percentuale per la tratta Bergamo-Milano, quasi uguale (10,9%) la situazione sulla Pavia-Milano, e non va meglio alla Asso-Seveso-Milano (10%) e alla Varese-Saronno-Milano (9,6%).

Per Moratti "è la fotografia di un sistema ferroviario che non funziona come dovrebbe e che deve essere messo a gara per recuperare competitività e per migliorare i servizi, come propongo nel mio programma. Non ci sono più scuse, è tempo di cambiare mettendo a gara il trasporto come si fa negli altri Paesi europei. Trenord deve essere utile ai pendolari, non alla politica".

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Da molto tempo i servizi di trasporto devono essere messi a gara con un bando europeo, ma è possibile, in alternativa, un affidamento "in house", se l'ente pubblico controlla una società a cui è possibile affidare il servizio. Proprio ciò che la Regione Lombardia fa con Trenord. Il 23 dicembre 2019, in sordina, la giunta regionale aveva prolungato l'affidamento del trasporto pubblico locale ferroviario a Trenord fino al 2030. La decisione definitiva sarebbe poi arrivata l'anno successivo. Non appena, però, si era saputo della delibera, a gennaio 2020, alcuni partiti (+Europa, Azione, Italia Viva con la consigliera Patrizia Baffi poi passata a Fratelli d'Italia) avevano manifestato davanti al Pirellone per protesta.

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