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Attualità Stazione Centrale / Via Melchiorre Gioia, 22

Milano, la "Scheggia di vetro" di via Melchiorre Gioia diventerà la "Torre" Ubi Banca

Il colosso bancario bergamasco ha preso casa a Milano, il fatto è stato reso noto da Coima

Ha un inquilino la "Scheggia di vetro", il nuovo grattacielo che sorge al civico 22 di via Melchiorre Gioia. Nella serata di giovedì 11 giugno Coima ha reso noto di aver perfezionato un accordo di locazione con Ubi Banca per la durata di 15 anni. 

Il nuovo grattacielo Gioia 22 (Coima rendering)

Il grattacielo, progettato dallo studio di architettura Pelli Clarke Pelli Architects, sarà ora completato e allestito secondo le indicazioni del colosso bancario. Ubi banca, inoltre, ha rilevato da un primario investitore istituzionale globale il 100% delle quote del fondo Porta Nuova Gioia, che detiene l’edificio Gioia 22. La società immobiliare ha inoltre perfezionato con la banca bergamasca un accordo che consentirà a quest’ultima di acquisire direttamente o mediante designazione di un terzo investitore, a propria discrezione, una partecipazione del fondo Porta Nuova Gioia alla decorrenza del canone di locazione, dopo il completamento dei lavori di costruzione e di allestimento previsto entro il 2021.

Non è finita. Ubi ha anche venduto a Coima sette immobili sulla piazza di Milano; si tratta degli edifici della banca in Via Monte di Pietà 5/7/9, Via Pellico 10/12, Via Boccaccio 2, Piazzale Zavattari 12, Piazza Borromeo 1, Corso Europa 16 e 20. Contestualmente ha stipulato con i rispettivi acquirenti i contratti di locazione degli immobili ceduti per consentire al gruppo bancario di occupare gli stessi fino al trasferimento nella nuova sede via Gioia. A trasloco avvenuto la società di sviluppo immobiliare rigenererà gli stabili, l'investimento per questa fase — secondo quanto riportato in una nota — sarà di 500 milioni di euro.

Gioia22: ecco come è fatta la "Scheggia di vetro"

La torre è stata realizzata al posto dell’edificio ex Inps di via Melchiorre Gioia 22, palazzo costruito nel 1961, in disuso dal 2012 e demolito nel novembre 2017 dopo una fase di bonifica che ha visto la rimozione di oltre 200 tonnellate di amianto. La "Scheggia di vetro" si sviluppa su 26 piani fuori terra (120 metri di altezza) per un totale di 35.800 metri quadrati.

Una volta ultimata la torre sarà dotata di oltre 6mila m2 di pannelli fotovoltaici che assieme all’utilizzo dell’acqua di falda "consentiranno una riduzione del fabbisogno energetico del 75% rispetto alle più recenti torri direzionali presenti a Milano", precisano da Coima. 

"La riduzione di emissioni di anidride carbonica realizzata da Gioia 22 rispetto al precedente edificio, pari a -2.260 tonnellate all’anno, equivale all’assorbimento di CO2 attribuibile a circa 10 ettari di bosco (4.500 alberi), e l’energia prodotta dal sistema fotovoltaico sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di 306 abitazioni", sottolinea il costruttore.

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