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“I giovani, hanno l’esigenza di costruire un dialogo con l’Ue”

Collega il territorio al resto dell'Europa, dando informazioni e voce ai cittadini. Ecco di cosa si occupa l'ufficio della Regione Lombardia

Servono a collegare territori ed Europa, dando ai cittadini l'opportunità di informarsi sulle attività delle istituzioni europee e sulle opportunità che l'Ue offre. Ma anche dando loro la possibilità di confrontarsi e fare sentire la propria voce dialogando con eurodeputati e rappresentanti delle istituzioni. Parliamo degli Europe Direct, i centri creati da Parlamento e Commissione Ue in tutto il Vecchio Continente. Il centro della Regione Lombardia è aperto dal 2005. Per conoscerlo meglio abbiamo parlato con il suo staff.

Cos’è lo Europe Direct e quando è nato? Di cosa vi occupate?

Lo Europe Direct è un centro ufficiale di Informazione e di comunicazione dell’Unione Europea sul territorio. In particolare, Europe Direct Lombardia nasce nel 2005 con il lancio della rete Europe Direct, dopo una prima esperienza come InfoPoint Europa. Regione Lombardia fin da allora partecipa alle call periodiche della Commissione europea per ospitare il Centro Europe Direct che ha sede principale a Milano e 12 Punti Europa sul territorio lombardo, all’interno di ogni Ufficio Territoriale Regionale situato nei diversi capoluoghi di provincia.

Il Centro ED Lombardia ha come obiettivo quello di comunicare l’Unione europea a livello locale, avvicinare le istituzioni UE ai suoi cittadini e viceversa, agevolare il dialogo e il confronto tra cittadini e policymakers, tra cittadini e istituzioni e tra cittadini stessi. È quindi punto di riferimento per i cittadini e il territorio sulle politiche, le iniziative e le opportunità dell’Ue. Nel 2021 il Centro Ed Lombardia è stato nominato dalla Commissione europea “HUB” per la Conferenza sul Futuro dell’Europa in Lombardia e durante il 2021 e fino a maggio 2022 sono state diverse le azioni di informazione e di coinvolgimento della cittadinanza e dei giovani lombardi nelle iniziative della Cofoe.

Perché secondo voi è importante che l’Ue abbia promosso la Conferenza sul futuro dell’Unione europea?

La Conferenza sul Futuro dell’Europa è per noi uno dei più importanti esercizi di democrazia partecipativa della storia. I cittadini hanno l’esigenza di avvicinarsi alle istituzioni europee e la struttura della Cofoe ne ha permesso il dialogo concreto sia fisicamente attraverso l’organizzazione dei panel dei cittadini europei che hanno visto la partecipazione importante dei giovani, sia attraverso la sua piattaforma multilingue.

Riteniamo che la sfida ora giaccia nella capacità delle istituzioni Ue tutte di dare concretezza alle raccomandazioni emerse e presentate il 9 maggio a Strasburgo durante la sessione plenaria della Cofoe.

Quali sono le attività che avete promosso in relazione alla Cofoe? Qual è stata la reazione dei cittadini?

Nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa abbiamo organizzato e promosso una serie di iniziative volte a coinvolgere la realtà territoriale nei lavori della Cofoe. Abbiamo organizzato due panel dei cittadini europei in Lombardia, il primo riguardate giustizia sociale, economia e gioventù e il secondo su democrazia europea, volari e diritti. Sono state occasioni di riflessione su temi che hanno un particolare rilievo sul Futuro dell’Europa: i partecipanti hanno avuto l’opportunità sia di ascoltare i contributi di vari esperti sia di avanzare le loro proposte. Tali idee e riflessioni sono state poi pubblicate sulla piattaforma della Conferenza. Nell’Anno europeo dei giovani era per noi importante riuscire a coinvolgere i ragazzi e le ragazze in questa “rivoluzione democratica”. Abbiamo così proposto alle scuole secondarie di secondo grado un progetto didattico ideato sulla base del modello dei Panel dei cittadini europei organizzati dalle istituzioni UE. Con la supervisione dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, abbiamo proposto alle scuole secondarie di secondo grado della Lombardia un percorso a moduli sui principali temi di discussione della Cofoe.

Ogni classe dopo aver partecipato a una lezione introduttiva riguardante storia e istituzioni dell’UE ha scelto un secondo modulo il cui focus era su uno dei primi tre citizen’s panel:

1. Economia, giustizia sociale, istruzione, cultura, occupazione, parità di genere;

2. Cambiamento climatico, ambiente e salute;

3. Democrazia europea, diritti e valori

Ai docenti sono stati forniti in via preliminare dei materiali su cui far lavorare i ragazzi e durante l’incontro questi ultimi hanno avanzato le loro proposte sulle tematiche in questione. Ne sono emersi lavori e riflessioni di grande valore e per i ragazzi stessi è stato un vero e proprio esercizio di educazione civica. 

Quali sono le idee e le proposte che sono emerse dai vostri eventi #latuaparolaconta? Cosa chiedono i cittadini del vostro territorio all’Europa?

I cittadini lombardi, in particolare i più giovani, hanno sottolineato l’esigenza di costruire un dialogo con l’UE, che è ancora percepita molto distante dai cittadini. È emersa la necessità di un maggiore coinvolgimento nelle dinamiche europee. Questo può avvenire esclusivamente attraverso la divulgazione e l’istruzione. Gli studenti hanno espresso la volontà di approfondire tali tematiche, ma i programmi scolastici spesso non lo consentono, per questo hanno chiesto un’innovazione del sistema educativo in modo da permettere loro di conoscere la realtà europea. A livello istituzionale i cittadini sul territorio lombardo hanno sottolineato l’esigenza di una riforma dell’UE, poiché essa sia in grado di rispondere concretamente alle sfide attuali della società. Un altro aspetto di rilievo emerso dai dialoghi in Lombardia è la tutela dell’ambiente, in questo ambio occorrono risposte incisive e immediate poiché tale questione è percepita come prioritaria. Anche la salute è stata una tematica che ha suscitato molto interesse, probabilmente a causa delle conseguenze della pandemia, in particolare è stato posto al centro il tema della salute mentale, le cure psicologiche devono essere più accessibili e occorre un lavoro di sensibilizzazione per eliminare i pregiudizi.

Quali sono gli altri eventi che avete organizzato?

Oltre agli eventi precedentemente comunicati, abbiamo organizzato in collaborazione con i Punti Europa di Pavia e Varese una serie di iniziative svolte in occasione della festa dell’Europa quali: “Feel climate change, dialogo con i cittadini del mondo sul cambiamento climatico”, in programma il 19 maggio a Pavia, che ha visto coinvolti giovani studenti provenienti da diversi paesi quali la Terra del Fuoco in Argentina, le isole Azzorre in Portogallo, la Norvegia, la Grecia e lo Zambia e l’evento “Opportunità di scambi, volontariato, studio, tirocinio e lavoro in Europa” che si è tenuto il 21 maggio a Varese presso i Giardini estensi ed è stata un’importante occasione per i ragazzi coinvolti di conoscere le opportunità per viaggiare in Europa come studenti, tirocinanti o volontari. Inoltre, nell’ambito della mostra “What’s Europe to you” dell’artista Lisa Borgiani esposta a Palazzo Pirelli dal 3 al 17 maggio, il Centro Ed Lombardia ha organizzato visite didattiche rivolte alle scuole secondarie di secondo grado. Un piccolo ricordo della mostra è rimasto inoltre nei nostri uffici: una vetrina del nostro Open space è stata dedicata alle immagini dei giovani che hanno contribuito al sucesso della mostra stessa dando la propria opinione di cosa sia l’Europa per loro. Il 26 maggio inoltre si è tenuto l’evento finale del progetto didattico “A scuola di OpenCoesione” in Lombardia al quale hanno partecipato quest’anno 13 classi provenienti da 11 istituti lombardi che hanno avviato un monitoraggio civico dei progetti lombardi finanziati con i fondi della Politica di Coesione sul nostro territorio. 

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