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Il green pass, i locali, i mezzi di trasporto e le multe da 400 euro

Ecco le prime indiscrezioni sul green pass, che ha già "spaccato" la politica milanese e lombarda

Il "nuovo" green pass corre. Lunedì o al più tardi martedì, durante la cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi, si discuterà della possibilità di allargare il campo di utilizzo della certificazione verde anti covid per arrivare forse già giovedì ad approvare il decreto in consiglio dei ministri.

A spingere per le misure, sulla scia di quanto fatto in Francia, sono soprattutto Pd e Leu, con il ministro Roberto Speranza convinto che si debba fare di più contro il diffondersi dlla variante Delta che colpisce duro anche nei Paesi con alto tasso di vaccinazioni. 

L'idea è semplice: "riservare" l'accesso ad alcune specifiche attività sociali, o ai mezzi pubblici a lunga percorrenza, soltanto a chi è in possesso del green pass, che si ottiene con la vaccinazione, con un tampone negativo o con un certificato di guarigione dal covid. La speranza del governo è che da un lato si riesca a tenere sotto controllo l'epidemia e che, dall'altro, si spingano gli indecisi a vaccinarsi. 

Green pass, a cosa servirà? 

Quali saranno dunque i possibili nuovi usi del Green Pass ad oggi utilizzato solo per accedere ad eventi come stadi e matrimoni? Spiega Today.it, che per il responsabile della Salute in vista delle possibili restrizioni che potrebbero profilarsi con provvedimenti di nuove zone gialle già prima della fine del mese, il green pass eviterà di richiudere bar, ristoranti, piscine, palestre, stadi, cinema, teatri condizionandone l'accesso al possesso del certificato verde.

Inoltre occorrerà presentare il documento per salire su treni, aerei e navi, per accedere ai centri commerciali e ovviamente per entrare in discoteca se riapriranno. Almeno questo secondo le anticipazioni che spifferano dall'esecutivo. Quello che è certo è che verrà prolungato lo stato di emergenza, probabilmente per tutto l'anno 2021 per meglio gestire la pandemia.

E non è escluso che nello stesso decreto siano previste sanzioni, fino a 400 euro, per chi viola le norme sul green pass. 

Green Pass, le novità

  • atteso un nuovo decreto in settimana per consentire l'ingresso nei locali al chiuso solo a chi è provvisto di green pass;
  • il green pass permetterà di non chiudere bar e ristoranti se dovessero tornare le zone gialle;
  • potrebbero essere introdotte multe e sanzioni per chi viola le norme;
  • occorrerà presentarlo per utilizzare i mezzi di trasporto;
  • sarà obbligatorio per il personale scolastico secondo le ultime raccomandazioni che il Cts ha fatto al ministero dell'Istruzione.

Il "confronto" in Lombardia

Il tema green pass ha già infiammato il dibattito politico a Milano e in Lombardia, dove è subito partito il confronto tra comune e regione, con il Pirellone che sull'argomento non appare troppo compatto.

Il primo a schierarsi era stato il sindaco di Milano, Beppe Sala. "A me non dispiace", aveva detto mercoledì a margine di ForestaMi, iniziativa organizzata alla Triennale. "Tutto sommato alla fine vedete che anche Macron l'ha proposto e in un giorno ci sono state un milione di iscrizioni", aveva aggiunto. Insomma, per il primo cittadino "dobbiamo anche un po' forzare chi non si vuole vaccinare a farlo e questo per il bene di tutti".

Nelle stesse ore, dopo quella che era sembrata un'apertura, era arrivato invece lo stop del governatore Attilio Fontana. “Io non ho detto che si debba incentivare il green pass, ma il contrario" e cioè “che nelle situazioni in cui è stato disposto l’utilizzo del green pass stavamo aspettando che il Garante si esprimesse sulle limitazioni”, le parole del presidente lombardo. E ancora: "Laddove è stato previsto siamo nelle condizioni di poterlo applicare perché la nostra campagna vaccinale è andata molto bene. Non è che io chieda l’utilizzo del green pass per andare al ristorante”, aveva ripetuto. “Ci sono alcune attività per quali è richiesto l’utilizzo del green pass - aveva aggiunto -, ma ci sono dei conflitti a livello di Garante della privacy. Non in più, ma dove è già previsto. In questo momento non ce n’è bisogno, anche perché la campagna vaccinale sta andando molto bene e non abbiamo necessità di usare misure come quelle francesi per incentivarlo”.

Finita? Neanche per sogno. Giovedì è stato il giorno di un altro confronto. E ancora tra gli stessi attori. Così, mentre Beppe Sala chiedeva di "fare in fretta", Fontana - dalla stessa sala della Triennale, a pochi metri dal "rivale" - spiegava che è un "discorso inutile", assicurando che i "numeri non giustificano questa misura e semmai bisognerà rivedere i parametri per valutare lo stato dell'emergenza Covid nelle varie regioni".

Proprio giovedì, però, alla "lotta" si è aggiunta una nuova protagonista, l'assessore al welfare di regione Lombardia, Letizia Moratti, che è la "seconda" di Fontana. E che, evidentemente, ha idee diverse dal collega di giunta. "Siamo impegnati a garantire la sicurezza dei cittadini con ogni strumento - ha detto la vicepresidente rispondendo ai microfoni del TgR Lombardia sull'utilizzo 'alla francese' del green pass -. Quindi qualsiasi strumento che serva a garantire la sicurezza ai cittadini, secondo noi è positivo".

Venerdì, il candidato sindaco del centrodestra a Milano, Luca Bernardo, non si è invece schierato apertamente. Il medico, primario del reparto di pediatria del Fatebenefratelli, a precisa domanda ha cercato di sviare l'attenzione. "Carta verde per i locali? Il problema vero - ha detto - è che userei il defibrillatore su alcuni quartieri della città lasciati abbandonati".

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