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Giovedì, 28 Marzo 2024
Le reazioni

Guerra Russia Ucraina, le preoccupazioni della Lombardia

La guerra nel cuore dell'Europa ha messo in allerta l'intero continente: le reazioni dei governanti milanesi e lombardi

L'attacco della Russia in Ucraina ha di fatto riportato la guerra nel cuore dell'Europa scatenando la preoccupazione dell'intero continente. Dalla Regione Lombardia, tre le prime persone a esprimersi sulla questione è stata la vice presidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti. "La giornata di oggi - scrive sui suoi canali social - è iniziata con un sentimento di disorientamento e preoccupazione di fronte all’evolversi nelle ultime ore della crisi tra Russi e Ucraina. In questi due anni la pandemia ci ha unito, tutti i Paesi del mondo si sono trovati deboli e indifesi di fronte a un nemico comune. Ora però la guerra ci riporta a dinamiche di divisione e paure che pensavamo, almeno nel nostro continente, potessero appartenere a un passato ormai remoto".

La manifestazione a Milano giovedì pomeriggio

Poi la Moratti ha fatto un appello affinché si percorra la strada della diplomazia e della pace: "In questo momento drammatico di guerra nel cuore dell’Europa, ricordo lo straordinario e attualissimo appello di papa Giovanni XIII del 25 ottobre 1962, rivolto ai governanti della terra e a tutti gli uomini di buona volontà. Chi fa ricorso alle armi e alla violenza ha sempre torto. Il mio pensiero va a tutte le persone innocenti e indifese che stanno soffrendo in queste tragiche ore, nella speranza che la diplomazia torni protagonista e, con essa, la pace".

"Ho sentito questa mattina il Console Ucraino a Milano, Andrii Kartysh, per manifestargli la piena solidarietà della Giunta regionale e dell’intera comunità lombarda": lo ha riferito il presidente della Regione, Attilio Fontana, a margine di un incontro a Palazzo Lombardia. Il governatore ha poi espresso l'auspicio che "il buonsenso e la diplomazia possano riprendere la situazione in mano e far recedere da questo atto di guerra assolutamente inaccettabile e che crea gravissimi problemi all'Europa e al mondo" e ha ricordato le connessioni e le possibili conseguenze del conflitto per la Lombardia.

"Putin è stato trattato come sono stati trattati tutti i capi di stato e un capo di stato di una nazione importante come la Russia", ha Fontana, a margine della conferenza stampa sul sistema Its in Regione Lombardia, rispondendo a una domanda in cui gli si chiedeva se, in questi anni, il presidente Putin fosse stato troppo accreditato da diverse forze politiche. Il presidente ha poi spiegato cosa ne pensa della linea diplomatica italiana che prevede di non aprire alcun dialogo con Putin, finché non fa un passo indietro. "Non è mio compito - ha spiegato Fontana - e non sono neanche in grado di fare valutazioni, credo che i diplomatici abbiano delle capacità e delle competenze per poter individuare la linea migliore per affrontare. Io spero che prevalga la diplomazia, come? Lo lascio a loro". 

Il sindaco Beppe Sala ha parlato di "tragedia per il popolo ucraino", la cui comunità "è molto importante a Milano". Poi il primo cittadino ha fatto una considerazione politico-economica: "Spero che non ci stiamo accorgendo adesso che il 50% dei rubinetti che erogano gas arrivano dalla Russia, abbiamo creato un sistema di grande dipendenza. Vediamo cosa farà il sistema delle nostre banche, il vero punto è capire quanto Putin ha consenso totale tra chi gli sta intorno o no, ossia gli oligarchi russi. Il sistema finanziario si deve chiedere cosa fare", ha detto. Sala ha anche chiesto al direttore d'orchestra del Teatro alla Scala, il russo Valery Gergiev, fischiato per la sua vicinanza con Putin, di prendere una posizione.

L'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, si è espresso così: "Centinaia di migliaia di civili in Ucraina, tra cui donne, anziani e bambini, in questo momento sono in pericolo di vita per le ciniche politiche espansionistiche di Putin. Oltre che dal confine con il Donbass, le truppe russe stanno infiltrandosi dalla Bielorussia e dalla Crimea. La reazione può, e deve, essere solo una: fermezza. L'Ue reagisca subito e si convochi immediatamente il Parlamento europeo in seduta straordinaria".

Lo stesso Pisapia ha chiarito ulteriormente nei commenti il suo pensiero. "Deve essere chiaro che nessuno vuole l'escalation militare del conflitto. Ma le violazioni russe dell'integrità Ucraina - spiega - non sono più accettabili e, per rispondere a chi chiede cosa io intenda per fermezza, conseguentemente vanno inasprite le sanzioni a 360° (che nonostante quello che si pensi hanno un impatto, invisibile ai più, ma veramente molto pesante per l'economia se applicate con rigore). Parimenti, va considerato reversibile il processo delle relazioni con la Russia e non smettere di lavorare per il dialogo per arrivare al più presto alla pace. Al momento la situazione è in divenire, ma la strada che auspico deve essere questa".

Significative le parole dell'assessore milanese Marco Granelli: "Grave che il dittatore di Mosca attacchi un Paese e scateni la guerra. Dobbiamo reagire e lavorare per la pace". Gli fa eco l'europarlamentare, Pierfrancesco Majorino: "Un'aggressione terrificante accompagnata da una propaganda disgustosa". Di guerra "incomprensibile inqualificabile e inaccettabile" parla Giulio Gallera, presidente 1' Commissione programmazione e bilancio del Consiglio Regionale della Lombardia. Segue il vice ministro ai Trasporti leghista, Alessandro Morelli: "Non si può non condannare con fermezza l’aggressione militare all’Ucraina. Le violenze devono cessare, ed è questo lo scopo a cui l’Italia lavora con i partner internazionali". 

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