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Milano a fianco degli ucraini nel giorno della guerra

Venerdì Kyiv si sveglia assediata dalla Russia. Donazioni alla popolazione attraverso la Caritas. Milano ha deciso che accoglierà eventuali rifugiati di guerra. Le manifestazioni di giovedì

Esplosioni vicino al centro di Kyiv per tutta la notte tra giovedì 24 e venerdì 25 febbraio. Ventiquattr'ore dopo l'inizio dell'offensiva militare su larga scala della Russia di Putin su tutta l'Ucraina, appare chiaro che l'attacco stia puntando sulla capitale. Nessuno sa esattamente se l'intenzione della Russia sia quella di prendersi l'Ucraina o dividerla in due. L'occidente sta rispondendo con le sanzioni economiche, promettendo che ve ne saranno di durissime, ma intanto la Russia non è stata esclusa dal sistema Swift, cruciale per le transazioni finanziarie in tutto il mondo. L'Italia, insieme alla Germania, è stata uno dei paesi contrari a questo provvedimento. Qualcuno, con amara ironia, ha fatto notare che i paesi in passato invasi dalla Russia hanno chiesto questa misura, i paesi 'invasi' dai petrodollari russi si sono opposti.

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Nella giornata di giovedì, si sono susseguite le manifestazioni degli ucraini e quella per la pace in piazza Scala, indetta quando l'attacco non era stato ancora sferrato e il cui scopo, dal chiedere al governo di agire risolutamente per la pace, si è trasformato in una durissima condanna all'aggressione militare russa. Roberto Cenati, presidente provinciale dell'Anpi, ha detto con chiarezza che la sua associazione stava "portando i valori della Resistenza". Ed anche Cgil, Cisl e Uil, co-organizzatori del presidio, hanno duramente criticato l'aggressione di Putin.

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Ucraini protagonisti della piazza

Gli ucraini di Milano (circa ottomila i residenti nel capoluogo) sono diventati i protagonisti della piazza. In precedenza avevano manifestato (verso l'una di pomeriggio) davanti al consolato russo a San Siro e poi in via Mercanti. Composti ma disperati, pensando alle loro famiglie, alla loro terra, alle loro case (nella notte a Kyiv bombardamenti anche su edifici residenziali), al loro futuro, si sono raccolti attorno alla grande bandiera gialla e blu che rappresenta, secondo l'interpretazione più diffusa, la terra e il cielo, ma anche l'indipendenza e la libertà dall'Urss, ed hanno cantato l'inno nazionale e raccontato a chi voleva parlare con loro le storie e le emozioni vissute da dentro. 

Contro la guerra di Putin, ma chiarendo bene che la guerra è stata voluta da Putin, e non è cominciata il 24 febbraio 2022 ma otto anni fa, con la presa della Crimea e l'intrusione in Donbas. Va ricordato che il capo militare di Donetsk era Igor Girkin, cittadino russo e membro del Kgb. Inoltre, in questi giorni, sono riaffiorate le fotografie della grande manifestazione pro-Maidan a Donetsk  dell'inizio di marzo 2014, quando la Russia aveva avviato il processo per annettere illegalmente la Crimea e le cosiddette repubbliche separatiste non erano ancora state autoproclamate: davvero il Donbas era pieno di separatisti?

In Duomo, col pensiero a casa

La manifestazione, per gli ucraini, si è poi conclusa in serata con un corteo dalla Scala al Duomo, a cui è seguito il ritorno a casa. Non per dormire, perché con la guerra in casa non si dorme, ma col pensiero rivolto a chi, a Kyiv e in altre città, avrebbe trascorso la notte ammassato nelle stazioni della metropolitana, diventate rifugio, e ai propri amici e familiari in Ucraina. Venerdì sera, in un clima completamente diverso da come era stato previsto, si inaugura a Milano, in zona Affori, la biblioteca ucraina: ottocento volumi, in ucraino e in italiano, dedicati alla storia e alla cultura del paese. Un'iniziativa dell'associazione Ucraina PIù, per avvicinare Milano a quella che è una delle comunità straniere più presenti in Italia.

Donazioni alla popolazione

Domenica sono in programma altre manifestazioni in via Mercanti. Una al mattino, organizzata da +Europa e a cui hanno aderito i radicali milanesi (il movimento, a livello nazionale, ha chiesto l'incriminazione di Putin al tribunale internazionale). Una nel pomeriggio, della comunità ucraina, per la quale è prevista una partecipazione molto massiccia. Un piccolo segnale intanto dal comune di Milano: i consiglieri hanno approvato all'unanimità un ordine del giorno per impegnare l'amministrazione cittadina ad accogliere i rifugiati di guerra, se ve ne sarà bisogno. La Caritas ambrosiana, in contatto con le organizzazioni simili in Ucraina, ha invece attivato canali per effettuare donazioni per aiutare la popolazione.

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