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Liliana Segre insultata e minacciata: la procura apre un'inchiesta

I reati ipotizzati sono di minacce e diffamazione aggravata dall'istigazione all'odio razziale

Dopo le denuncia della senatrice a vita Liliana Segre, la Procura di Milano apre un'inchiesta sugli hater che l'hanno insultata sui social o scrivendole email. Minacce e diffamazione aggravata dall'istigazione all'odio razziale, i reati ipotizzati dall'indagine, che al momento è a carico di ignoti.

Il pm Nicola Rossato e il procuratore Marcello Viola hanno incaricato i carabinieri della sezione indagini telematiche del nucleo investigativo di effettuare gli accertamenti necessari a identificare gli autori dei messaggi minatori e degli insulti, così da poter procedere alle eventuali iscrizioni nel registro degli indagati.

Tra le 24 persone che Segre si era decisa a denunciare, anche Gabriele Rubini, l'ex rugbista meglio noto come Chef Rubio che lo scorso mese aveva attaccato la senatrice definendo vergognoso" il "silenzio sistematico" su quella che lui stesso bollava come "pulizia etnica" contro i palestinesi nello stato di Israele. Martedì scorso la senatrice, attraverso il suo avvocato, Vincenzo Saponara, aveva presentato un esposto riguardante i messaggi che le erano stati rivolti negli ultimi mesi anche da utenti dei social con orientamento 'no vax'.

Segre aveva deciso di rivolgersi alla magistratura per via dei post "di odio, di natura diffamatoria, spesso di carattere antisemita e contenenti auguri di morte". Dopo la notizia della denuncia, Rubini aveva precisato di non aver mai minacciato la senatrice, sopravvissuta ad Auschwitz, ma di averla invitata soltanto a "condannare i crimini di Israele". 

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