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Inquinamento ancora alle stelle a Milano: blocchi del traffico in arrivo

Non si vedono piogge all'orizzonte: aria sempre più irrespirabile

Ormai, purtroppo, è una "tradizione" invernale: giorni e giorni di alta pressione senza precipitazioni e l'inquinamento supera le soglie di sicurezza. E' così da diversi anni; e la sequenza prosegue senza soluzione di continuità. 

Rimangono infatti ancora sopra la soglia di guardia (50 mg/mc), per l’ottavo giorno consecutivo, le concentrazioni di Pm10 in città. Venerdì le centraline Arpa hanno infatti rilevato concentrazioni pari a 79 mg/mc in viale Marche, 72 mg/mc a Città Studi, 82 mg/mc in via Senato e 66 mg/mc al Verziere. Nell’area metropolitana sono state registrate concentrazioni pari a 87 mg/mc a Pioltello. Valori al di sopra della soglia di allarme.

E le prospettive non sono per niente rosee: per tutta la prossima settimana è previsto ancora bel tempo. Temperature miti e caldo. Ma, soprattutto, aria stagnante. 

Quello appena trascorso, secondo i dati forniti dall’Arpa - l’agenzia regionale che monitora la qualità dell’aria - è stato il Capodanno più inquinato da quando sono iniziate le rilevazioni nel 2005. Con picchi allarmanti: 180 microgrammi per metro cubo in via Senato (una cifra da record negativo nella storia dell’aria milanese, quinta peggior rilevazione della stazione dal 2005), 179 al Verziere e in viale Marche, 154 a Città Studi-Pascal.

I blocchi del traffico

Nei Comuni con più di 30mila abitanti nelle province di Milano, Monza, Cremona, Pavia, Bergamo e Como, sono dunque entrate in vigore venerdì le misure di primo livello previste dal protocollo Aria sottoscritto da Arpa, Comuni e Regione. Vale a dire blocchi alla circolazione delle auto. I veicoli diesel Euro 4 dovranno restare fermi tutti i giorni (8.30-18.30). Mentre gli Euro 0, 1, 2 e 3 non potranno circolare dal lunedì al venerdì (7.30-19.30) e nei sabati e nei festivi (8.30-18.30). Da lunedì a venerdì, lo stop vale anche per i benzina Euro 0. Inoltre è previsto il divieto di sosta con il motore acceso. Ma le misure per contrastare i livelli di Pm10 nell’aria non si fermano alla mobilità: riguarderanno anche il riscaldamento domestico (limitazione all’uso di stufe o caminetti a legna e divieto di tenere una temperatura sopra i 19 gradi in case e negozi) e l’agricoltura (divieto di spandimento di liquami zootecnici e divieto di accendere fuochi all’aperto). Le misure verranno sospese dopo due giorni consecutivi di valori rientrati nella norma. 

La Russa (Aci): "I colpevoli non siano sempre e solo gli automobilisti"

“Giusto e doveroso assumere provvedimenti a tutela dell’ambiente e soprattutto per evitare di mettere a rischio la salute dei cittadini. Obiettivi condivisi che vanno raggiunti con spirito comune. Evitiamo però che, anche nel 2020, come ormai da consuetudine da moltissimi anni, il capro espiatorio delle azioni antismog siano sempre e comunque gli automobilisti”. Lo afferma Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club Milano, commentando l’entrata in vigore delle misure per contrastare l’innalzamento del Pm10. 

“Il tema - sottolinea il presidente La Russa - va affrontato sempre più in termini di programmazione. Bene, dunque, in questa direzione, la ‘scatola nera’ per il controllo delle emissioni delle auto meno moderne, così come gli incentivi per la sostituzione dei mezzi datati. Analogamente sono da promuovere misure per la fluidificazione del traffico e per la razionalizzazione della distribuzione delle merci. Non dimentichiamo però che l’inquinamento non è prodotto solo dai veicoli, quindi ragioniamo anche su politiche che riguardino, ad esempio, l’ammodernamento degli impianti di riscaldamento obsoleti degli edifici e l’implementazione del verde urbano”.

Sit in della Lega Nord

La Lega Nord, con a testa Alessandro Morelli, capogruppo del Carroccio a Palazzo Marino, ha organizzato sabato un sit-in di protesta ai varchi di Area C: “Le politiche messe in campo dall'amministrazione Sala non risolvono il problema dell'inquinamento e sono solo tasse per i cittadini. Quest'anno danno la colpa ai botti di Capodanno: basta Area B e Area C che si sono rivelate fallimentari, ma bisogna aprire un tavolo di confronto con la Regione Lombardia”.

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