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Qualità dell'aria in Lombardia: nel 2020 lo smog è stato (mediamente) sotto la soglia

I valori di Pm10 si sono attestati su una media di 40 µg/m³ di Pm10. I dettagli

In Lombardia la qualità dell’aria (su base pluriennale) continua a migliorare. E nel 2020 è stato rispettato il valore del limite medio annuo di 40 µg/m³ di Pm10. Il dato è stato annunciato dall'assessore all'Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, durante una conferenza nella mattinata di martedì 12 gennaio.

Secondo l’assessore, comunque, il traffico non è la principale causa di inquinamento. "Nel 2020 - ha spiegato - su tutto il territorio regionale è stato rispettato il valore del limite medio annuo di 40 µg/m³ per il Pm10. I dati sono comunque sorprendenti perché il lockdown, con il conseguente blocco del traffico veicolare, non ha portato a una significativa diminuzione dei giorni di superamento del valore limite giornaliero (50 µg/m³). Al contrario c’è stato un leggero incremento rispetto al biennio precedente, per il prevalere di fattori meteorologici negativi. Questo a dimostrazione che il traffico non è la principale causa dell’inquinamento”.

I livelli di No2 (biossido di Azoto quelli più direttamente riferibili al traffico veicolare) risultano i più bassi, con superamenti della media annua limitati a poche stazioni, quelli di Pm10 rispettano ovunque la media annuale, ma superano anche nel 2020 in modo diffuso i limiti sul numero massimo di giorni oltre la soglia di 50 µg/m3. I superamenti del Pm2.5 sono circoscritti a un numero molto limitato di stazioni del programma di valutazione, mentre benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo sono ampiamente sotto i limiti. L'ozono, invece, ha fatto registrare un numero inferiore di sforamenti delle soglie d'informazione e di allarme rispetto agli anni precedenti, pur con un quadro di diffuso superamento degli obiettivi previsti dalla normativa per la protezione della salute e della vegetazione. 

 "Siamo in un trend complessivamente positivo — ha concluso Cattaneo — e in miglioramento su base pluriennale. Quanto ho detto prima conferma la complessità del tema della qualità dell'aria. Talvolta risulta addirittura contraddittorio e necessita di un quadro di interventi che agiscano su una molteplicità di fattori. Dalla mobilità al riscaldamento domestico, dalle limitazioni delle emissioni in agricoltura alla riduzione dei fattori che determinano la formazione di particolato secondario in atmosfera".

La situazione del Pm10 a Milano

A Milano, la concentrazione media annua di Pm10 nella stazione peggiore è stata, nel 2020, di 36 µg/m3, contro i 35 del 2019 ma anche i 55 del 2005 e i 40 del 2017. Ciò significa, dal 2005 al 2020, una riduzione del 35%. A livello provinciale la riduzione maggiore si registra a Sondrio (-52%), quella più bassa a Pavia (-28%). In base alla concentrazione media annua di Pm10 nella stazione peggiore, nel 2020 Milano è stato il peggior capoluogo lombardo (con il già citato valore medio di 36 µg/m3), seguono Cremona (35) e Lodi (33).

Per quanto riguarda il superamento della media giornaliera di 50 µg/m3 di Pm10, a Milano è successo 90 volte, 78 a Cremona, 66 a Mantova e a Monza, 64 a Pavia, 62 a Brescia, 59 a Lodi, 46 a Bergamo e a Como, 25 a Varese, 24 a Lecco e 7 a Sondrio. Sono tre, pertanto, i capoluoghi di provincia in cui è stato rispettato il limite previsto dalla normativa italiana ed europea di non più di 35 giorni oltre soglia: Varese, Lecco e Sondrio.

A Milano i giorni in cui è stato superato il valore soglia sono tornati a crescere: 90 nel 2020, contro 72 giorni nel 2019. Ma nel 2005 furono ben 152.

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