rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Inquinamento

A Milano l'aria è così pulita "grazie" (anche) ai cambiamenti climatici

Tutto merito delle temperature miti che hanno impedito la formazione del cuscinetto di aria fredda che intrappola lo smog

In questi giorni a Milano l'inquinamento è ai minimi termini. Nella giornata di martedì le centraline dell'Arpa hanno fatto registrare livelli di Pm10 che difficilmente si raggiungono anche nelle giornate primaverili più ventilate.

"Non è un miracolo ma un effetto dell’inverno che non c’è - attaccano da Legambiente attraverso una nota -. Le temperature miti, infatti, hanno impedito la formazione del cuscinetto di aria fredda che ristagna alle basse quote e in cui ogni inverno, inesorabilmente da decenni, si accumulano gli inquinanti prodotti dall’attività di cittadini e imprese, insieme a quelli che derivano dagli allevamenti intensivi che costellano la bassa pianura. Se prendiamo a riferimento i dati della storica centralina Arpa del Verziere a Milano, la prima decade di gennaio fa registrare i dati più bassi di sempre, con una media dal 2 al 10 gennaio di soli 17,8 microgrammi/mc, molto vicina al fatidico livello raccomandato dall’OMS di 15 mg/mc. Un’aria da respirare a pieni polmoni".

Nei prossimi giorni, comunque, è previsto un peggioramento delle condizioni climatiche e un rientro alla normalità meteorologica. Non solo, dal 15 gennaio potrebbero riprendere gli spandimenti dei liquami zootecnici nei campi, "attività che da sola è in grado di dare una decisiva impennata al peggioramento della qualità dell’aria in tutta la regione, se si considera l’enormità del quantitativo di deiezioni prodotte dai milioni di bovini e suini allevati nelle stalle della Lombardia", precisa Legambiente.

"Il buon dato di qualità dell’aria di questi giorni non ci deve far sottovalutare la gravità delle anomalie climatiche che stiamo attraversando, e che ci preoccupano fortemente per l’anno che sta iniziando - ha chiosato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Stiamo partendo malissimo, in montagna c’è pochissima neve e le scorte idriche sono al minimo, con i grandi laghi a un quarto della loro capacità di invaso, in assenza di precipitazioni rischiamo una siccità anche peggiore di quella del 2022".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Milano l'aria è così pulita "grazie" (anche) ai cambiamenti climatici

MilanoToday è in caricamento