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Venerdì, 19 Aprile 2024
Inquinamento

Milano chiede aiuto ai milanesi per controllare la qualità dell'aria

Palazzo Marino ha chiesto ai milanesi di partecipare a un programma per il monitoraggio dei gas di scarico prodotti dai diesel

Arriva dal comune l’invito ai cittadini e alle cittadine a partecipare al monitoraggio degli inquinanti nell’aria e all’indagine epidemiologica volta ad individuare lo stretto rapporto tra inquinamento e salute.

La campagna "No2 no grazie: salviamo l’aria" è ideata dall’associazione "Cittadini per l’aria" e gode del patrocinio del comune di Milano. La finalità è quella di monitorare le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) nelle aree delle città metropolitane di Milano e Roma. Il biossido di azoto è un inquinante gassoso, proveniente principalmente dalla combustione dei veicoli diesel, che ha un grave impatto sulla salute umana. La campagna si inserisce nel quadro delle iniziative di "Citizen science" che il comune "intende promuovere e valorizzare per una migliore conoscenza della qualità dell’aria in città", si legge in una nota di Palazzo Marino.

Chi vorrà aderire alla campagna di monitoraggio "NO2 NO Grazie: Salviamo l’aria" potranno iscriversi e trovare tutte le informazioni a questo indirizzo entro e non oltre il 14 gennaio. Gli aderenti riceveranno un campionatore che potrà essere installato vicino a case, scuole e luoghi di lavoro. Al termine del periodo di monitoraggio i campionatori dovranno essere restituiti per essere inviati al laboratorio di analisi.

L’iniziativa di monitoraggio diffuso rientra nel più ampio piano di azioni e progetti posti in essere nell’ambito del "Piano aria e clima" per il miglioramento della qualità dell’aria. In quest’ottica palazzo Marino sta installando propri sistemi avanzati di misurazione multiparametrica della qualità dell’aria (ad oggi sono cinque le stazioni installate da Amat) per verificare gli effetti delle politiche locali attuate. I risultati delle centraline permetteranno di valutare l’efficacia dei diversi interventi pianificati o sperimentali in corso e individuare le aree in cui sarà più urgente agire con misure a protezione dell’esposizione della popolazione, riducendo di fatto il rischio sanitario legato all’inquinamento atmosferico per le fasce più deboli della popolazione e per i soggetti più sensibili ed esposti.

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