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Milano, poche auto ma l'aria resta irrespirabile: "I blocchi del traffico servono a poco"

Lo studio di regione Lombardia nei mesi di lockdown: smog alto anche senza auto in giro

Una premessa: poche, pochissime auto in giro durante i mesi di lockdown imposto per l'emergenza Coronavirus. Una constatazione, numeri alla mano: lo smog non è calato di pari passo. E una conclusione: il traffico incide in minima percentuale sullo smog e sulla pessima aria che da tempo si respira a Milano e in Lombardia. 

Ad assicurarlo è Raffaele Cattaneo, assessore all'ambiente del Pirellone, che ha sottolineato come l'emergenza Covid sia stata uno "straordinario esperimento per verificare l'impatto del traffico veicolare sulla qualità dell'aria". 

L'esponente della giunta nei giorni scorsi ha tenuto alcune riunioni in videoconferenza con i colleghi di Emilia Romagna, Veneto e Piemonte e tutti hanno certificato che probabilmente combattere lo smog a colpi di blocchi del traffico non è più la soluzione migliore. "Abbiamo fatto il punto sulla qualità dell'aria nel periodo del lockdown che ha costituito anche uno straordinario esperimento, irripetibile, per verificare l'effetto di una riduzione così consistente del traffico sulla qualità dell'aria - ha spiegato Cattaneo -. In passato abbiamo concentrato le nostre politiche di contrasto alle emissioni di sostanze inquinanti soprattutto sulle limitazioni del traffico, mentre il lockdown ha reso evidente a tutti che il traffico ha inciso in una percentuale limitata". 

Il "guaio" dei riscaldamenti domestici

"A fronte di una riduzione del traffico pari a circa il 70% nell'intera area si è registrata una riduzione delle emissioni degli inquinanti dal 14% per il Pm10 al 40% Nox - ha fatto presente Cattaneo -. Le politiche che adotteremo dovranno necessariamente agire non solo sulla mobilità, ma anche su molteplici altri fattori di inquinamento, quali il riscaldamento a biomasse e le emissioni provenienti dagli spandimenti in agricoltura".

La teoria è stata confermata anche dal Professor Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all'Università San Raffaele di Milano e all'Università di Parma. "Sono dati molto interessanti che andrebbero pubblicati anche nel circuito scientifico ufficiale perché un esperimento come quello del lockdown si può usare per le future strategie ambientali. Regione Lombardia ha attuato una politica sui veicoli molto efficace, fatta di incentivi, di blocco dei veicoli più inquinanti, quindi di riduzione delle polveri sottili e degli altri inquinanti. Il risultato è che la componente veicolare è diminuita, ora la sfida è sui riscaldamenti domestici dove invece bisogna fare molto di più. È una battaglia in corso - ha concluso il professore -. Regione Lombardia che ha una delle zone più disagiate al mondo dal punto di vista geografico, ha fatto più degli altri e oggi deve concentrarsi sui riscaldamenti domestici e su altre fonti non sempre ancora catalogate".

Incentivi per auto e caldaie 

Un altro tema al centro dell'incontro tra gli assessori all'Ambiente del Bacino Padano, è stato il nodo dei fondi. "Abbiamo fatto il punto sulle risorse che sarebbero dovute arrivare da Roma per incentivare la sostituzione dei veicoli più inquinanti e che non sono mai arrivate - ha spiegato -. Come Lombardia stiamo aspettando dal Governo 12 milioni di euro destinati a interventi per la qualità dell'aria. Stiamo sollecitando che gli impegni politici si traducano in fatti, perché se queste somme non arrivano nelle casse regionali non possiamo usarle per incentivare la sostituzione dei veicoli".

 "Inoltre - ha anticipato l'assessore - stiamo studiando una delibera che rivede le modalità con cui si possono commercializzare e installare nuove stufe a biomassa. L'obiettivo è quello di favorire gli impianti più recenti e meno inquinanti con l'ipotesi di sostenere questo ricambio con degli incentivi significativi che possano coprire anche il 90% del costo, sommando gli incentivi regionali e nazionali".

"Il blocco del traffico non serve"

I dati, chiaramente, non sono sfuggiti all'Aci. “Le parole dell’assessore Cattaneo e del professor Signorelli non fanno altro che confermare quanto sosteniamo da tempo: i blocchi del traffico incidono in maniera molto limitata sul contrasto alle polveri sottili”, ha commentato Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club Milano. 

“Sempre in linea con le nostre tesi - ha aggiunto La Russa - Cattaneo e Signorelli dicono che l’obiettivo va focalizzato sugli impianti di riscaldamento obsoleti, settore in cui è necessario produrre sforzi più concreti e importanti”

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