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Giovedì, 30 Novembre 2023
Inquinamento

Nelle scuole di Milano (a causa dello smog) si respira aria marcia

L'Oms ha fissato i valori massimi di biossido di azoto a 10 µg/m³ ma nelle scuole di Milano i valori sono difficilmente inferiore ai 40 µg/m³ (limite di legge)

Tutte le oltre mille scuole nel territorio del Comune di Milano - fra asili nido, scuole materne, elementari, medie e superiori, sia pubbliche che private - sarebbero esposte a concentrazioni di biossido di azoto (No2) che superano la soglia indicata dalle linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione mondiale per la salute (Oms). Oltre la metà di queste si troverebbe in aree in cui le concentrazioni di inquinanti supera addirittura il limite di legge di 40 µg/m³, limite che è già 4 volte superiore a quello indicato dall'Oms (10 µg/m³). Anche le scuole con valori al di sotto del limite di legge, circa il 45% del totale, sarebbero esposte, tuttavia, a concentrazioni di poco inferiori al limite di legge.

È quanto emerge dalla nuova analisi realizzata da "Cittadini per l'aria", studio che si è trasformato anche in una mappa pubblicata sul sito dell'associazione. Gli oltre 200mila studenti che frequentano le scuole a Milano sarebbero costretti a respirare aria di pessima qualità che - secondo la letteratura scientifica - "sarebbe "nociva per il loro sviluppo e che, per quasi 110mila di essi, ha, vicino a scuola, addirittura concentrazioni fuori legge", si legge nel comunicato dell'associazione.

Le concentrazioni di smog, comunque, non sono nocive solo per i bambini: l'esposizione cronica al livello di inquinamento determina un aumento di mortalità e di infarti negli adulti. Un esempio pratico: le concentrazioni di biossido di azoto all’indirizzo di Palazzo Marino determina un incremento di rischio di infarto del 12% e di mortalità del 16%, e che quella ai livelli di inquinamento da No2 stimati per viale Majno, appena fuori Area C, dove si trova per esempio la scuola Europa, determina un aumento del rischio di asma e di infezioni respiratorie acute nei bambini rispettivamente del 48% e del 36%.

"È responsabilità della città, partendo da chi la amministra, proteggere le nuove generazioni affinché il loro sviluppo non venga alterato dall’aria che respirano e, in generale, la salute di tutti i cittadini di Milano - ha chiosato Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria -. Ognuno può, oggi, leggere nero su bianco il rischio che corre e quanto l’aria contribuisce a tante malattie nella nostra città. Per questo oggi serve dare spazio alla mobilità attiva e non inquinante, attuare subito la preferenziazione dei mezzi pubblici, e fare funzionare davvero Area C e Area B, riducendo le deroghe, estendendone gli orari, eliminando Move in e, non ultimo, attivando controlli efficaci della circolazione interna alle due aree. La polemica sulla presunta 'ingiustizia sociale' di Area B è strumentale e nasconde mancanza di comprensione del problema o lobby incuranti dei diritti costituzionalmente garantiti. Cosa c’è di socialmente più ingiusto che accettare che i bambini che crescono nella nostra città, specialmente quelli delle classi economicamente più fragili che vivono spesso nei luoghi più inquinati, subiscano una compromissione del loro futuro a causa della mobilità non governata, in una città dove il trasporto pubblico, per quanto migliorabile, funziona? A Milano il diritto di muoversi è garantito: si tratta quasi sempre solamente di modificare il mezzo a favore di modalità più sostenibili e non di rado ugualmente veloci e la cui efficacia verrebbe migliorata moltissimo riducendo il traffico privato".

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