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Milano, i giovani detenuti giornalisti per un giorno: così l'hip hop "cancella" le sbarre

L'iniziativa dell'associazione "232Aps" con le speciali interviste "Beccati" al Beccaria

Dimenticare per un attimo tutto quello che c'è intorno. Accantonare gli errori e cercare di immaginare un futuro diverso. Diventare invisibili, ma per "gioco", a fin di bene. Così i giovani detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano cercano di cancellare le sbarre dietro cui sono reclusi, scommettendo sulla musica, sul rap e sull'hip hop. A guidarli nel loro personalissimo percorso di rinascita sono gli operatori di "232 Aps", l'associazione che da anni si occupa di organizzare laboratori all'interno degli istituti penitenziari e delle comunità per cercare di offrire una strada diversa e un futuro migliore a chi si trova in cella puntando sulla musica come strumento educativo. 

Proprio i ragazzi del Beccaria e di "232 Aps" hanno creato "Beccati", una serie di speciali "chiacchierate" con mostri sacri dell'hip hop e del rap che fanno visita ai giovani in cella e si lasciano intervistare da loro. 

Q uel rap al Beccaria che profuma di libertà

"Tra protagonisti storici del rap italiano, artisti e autori di fama internazionale e giornalisti di settore, il palinsesto di Beccati non ci porta solo a scoprire il dietro le quinte della scena musicale, ma apre il sipario su un mondo ben più lontano dalla quotidianità di molti: il carcere minorile - raccontano da 232 Aps -. È proprio dentro al Beccaria, durante i laboratori dell’associazione, che si sviluppa il format. I ragazzi ristretti sono responsabili delle interviste in tutti i loro aspetti: dalla stesura delle domande alla conduzione dell’intervista stessa all’interno del carcere, dall’organizzazione dei lavori alla realizzazione pratica".

"Se fino ad ora sono stati tra i più invisibili della società, questa volta non li vediamo semplicemente perché stanno dietro la macchina da presa - sottolineano gli operatori -. Guidati dagli educatori dell’associazione nelle complesse attività di produzione del progetto, i giovani vengono a contatto con le sfide quotidiane della vita adulta e acquisiscono gli strumenti per superarle, in un modo a volte protetto, di certo costruttivo, finalmente sano".

Musica che rompe le sbarre, il rapper tra i giovani in comunità

È "una nuova modalità di affacciarsi al recupero dei giovani ma anche e soprattutto alla prevenzione, che può passare, come dimostra il grande coinvolgimento dei ragazzi del Beccaria, anche attraverso l’hip hop", concludono dall'associazione.

Gli ospiti della prima puntata, andata in onda martedì sera, sono stati Grido e Dj Enzo, che si sono "concessi" in una speciale intervista doppia. A fare le domande chiaramente sono stati loro: i giovani detenuti, invisibili di nuovo, ma soltanto perché dietro la videocamera. 

Video | L'intervista a Grido e Dj Enzo

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