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Progetti urbanistici, mai più senza la partecipazione dei cittadini: arriva l'istruttoria pubblica

La nuova procedura è contenuta nel regolamento sulla partecipazione, in via di approvazione: in alcuni casi sarà obbligatoria

Presto i milanesi avranno un nuovo strumento di partecipazione: l'istruttoria pubblica. E' contenuta nel Regolamento per l’attuazione dei diritti di partecipazione popolare, presentato dall'assessore alla partecipazione e cittadinanza attiva Lorenzo Lipparini, ora in discussione a Palazzo Marino. Si tratta di una procedura di ascolto e dibattito tra i cittadini e l'amministrazione che potrà essere indetta su iniziativa della giunta, del consiglio comunale, di almeno sei Municipi (su nove) o di mille residenti. Con una importante aggiunta: vi si dovrà fare ricorso nel caso di interventi urbanistici sulla base di leggi «sovraordinate al Pgt».

Si tratta di interventi da parte di privati che utilizzano leggi statali di semplificazione, rispetto alle norme urbanistiche locali, per procedere con lavori specifici. L'esempio forse più noto è la "legge stadi", e il caso che viene subito in mente è quello dell'eventuale nuovo stadio di Milano, su cui Inter e Milan puntano molto. Parlando di partecipazione, tra l'altro, è di questi giorni la notizia che Palazzo Marino ha negato al Coordinamento San Siro l'accesso agli atti per quanto riguarda l'aggiornamento dello studio di fattibilità. 

L'opportunità dell'istruttoria pubblica apre la strada a una partecipazione più intensa dei cittadini alle decisioni prese anche in loro nome. La fase centrale è quella del dibattimento, durante il quale scaturisce un confronto tra i milanesi, l'amministrazione ed eventualmente gli esperti e vengono recepiti suggerimenti di modifica che poi vengono valutati sempre dai cittadini attraverso una piattaforma online. Agli uffici comunali competenti spetta poi concludere l'istruttoria, accogliendo o respingendo con motivazione scritta i suggerimenti pervenuti.

Non è l'unico elemento innovativo contenuto nel regolamento, che ora prevede espressamente anche il dibattito pubblico, importato dalla Francia e già sperimentato a Milano sulla riapretura dei Navigli, come momento «propedeutico alla progettazione definitiva», e le domande a risposta immediata da parte dei cittadini nell'ambito del consiglio comunale, su richiesta di almeno cento residenti.

Proprio sullo stadio di San Siro potrebbe verificarsi una prima applicazione del nuovo strumento. «Ultimamente - scrive su Facebook il consigliere comunale dei Verdi Enrico Fedrighini - alcuni soggetti pubblici e privati hanno proposto progetti (via Bassini, progetto stadio) facendo ricorso a leggi statali (Conferenza Stato/Regione; legge Stadi) che consentono di bypassare, essendo giuridicamente sovraordinate, le norme comunali e le ordinarie procedure di partecipazione della cittadinanza. D’ora in avanti, queste scorciatoie, a Milano, non saranno più possibili».

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