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Milano avrà i suoi Champs Élysées: i lavori dovrebbero partire a febbraio 2022

È in corso la gara per aggiudicare i lavori dopo che due aziende sono state giudicate non idonee

Dovrebbero iniziare a febbraio del 2022 i lavori per la pista ciclabile di Corso Sempione che trasformerà il vialone in una declinazione milanese degli Champs Élysées parigini. In teoria la riqualificazione avrebbe dovuto esser già realtà ma l'impresa a cui lo scorso gennaio era stato affidata l'opera è stata dichiarata non idonea e per questo è attualmente in corso un'altra gara per l'assegnazione del cantiere; gara che dovrebbe concludersi entro il prossimo gennaio. La durata dei lavori sarà pari a 240 giorni.

L'iter per l'approvazione del piano risale al 2015, quando fu approvato il progetto per un importo stimato di 4 milioni di euro. Nel dicembre del 2017 era stato formalizzato a MM l’incarico per la progettazione definitiva, esecutiva, attività di verifica e validazione, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione (itinerario ciclabile - Eurovelo 5 Naviglio Pavese - Duomo Sempione - Molino Dorino - Percorso Nord). Nell’ottobre del 2019 era stato approvato il progetto definitivo redatto dalla società MM e stabilito che per l’affidamento dell’appalto in parola sarebbe stato utilizzato il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Nel luglio del 2020 è stato poi approvato il progetto esecutivo. La gara, che per minimizzare i disagi ai cittadini era unica per i lavori della pista ciclabile e per l’adeguamento dell’impianto acquedottistico lungo il tratto da via Canova a Piazza Firenze, sempre a carico di MM, era stata affidata a un'impresa che, pur avendo tutte le qualifiche, non aveva mai lavorato a Milano e non aveva mai eseguito lavori analoghi a quello affidato.

La Direzione Appalti MM ha richiesto, a valle della aggiudicazione, tutta la documentazione necessaria per la sottoscrizione del contratto (e comunque quelle minime per l’avvio dei lavori). Il capitolato di gara prevedeva fra l’altro che l’aggiudicatario dovesse aprire una sede locale entro 50 km da Milano. La Direzione Appalti MM ha emesso una nota di diffida prescrivendo la trasmissione della documentazione entro il mese di dicembre 2020. Sempre a dicembre, constatata la mancata risposta dell’aggiudicatario si è proceduto alla revoca della aggiudicazione.

A gennaio 2021 Palazzo Marino ha proceduto ad affidare i lavori alla seconda impresa in graduatoria ma anche la seconda impresa è risultata in seguito non idonea. Quindi è scattata una nuova gara d'appalto.

"Purtroppo a volte non si riesce a far partire i lavori per una oggettiva incapacità delle imprese di far fronte all’impegno preso", ha commentato l'assessore alla Mobilità Arianna Censi.

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