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La nuova vita di via Bolla

La regione stanzia 33 milioni di euro per la "riqualificazione integrale" delle case popolari di via Bolla

Parola d'ordine: riqualificare. Regione Lombardia ha stanziato oltre 33 milioni di euro per regalare una nuova vita alle case popolari di via Bolla, gli edifici Aler che da tempo fanno i conti con occupazioni abusive, degrado ed episodi di violenza, l'ultimo dei quali è avvenuto la scorsa settimana quando nei cortili dei caseggiati si è verificata una maxi rissa tra 60 persone. 

"Le linee di intervento prevedono, tra l'altro, la riqualificazione integrale dell'edificio A - civici 38, 40, 42 -,  per una spesa di euro 22.016.790 euro e la riqualificazione energetica dell'edificio B - civici 26, 28 , 30, 32, 34, 36, per una spesa di euro 10.465.764 euro. Infine, 800 mila euro per le spese di trasferimento degli inquilini regolari in altri alloggi", si legge in una nota del Pirellone. 

"Qui comandiamo noi": l'inferno nelle case di via Bolla

Il provvedimento approvato in giunta - "Linee di intervento per la rigenerazione urbana" - riepiloga le attività in capo ad Aler Milano, "propedeutiche agli interventi di riqualificazione alcune già completate. Tra queste da segnalare: il censimento già effettuato degli assegnatari regolari e degli occupanti abusivi degli edifici A e B, il trasferimento, già effettuato, inquilini regolari nell'edificio A tranne che per due famiglie, cosa su cui regione sollecita Aler a risolvere con immediatezza", ha riepilogato l'amministrazione. E ancora: "Ulteriori attività sono l'affidamento già effettuato dei lavori di efficientamento energetico dell'edificio B, l'affidamento della progettazione dell'intervento di riqualificazione integrale dell'edificio A entro giugno 2022, infine i lavori per i certificati di prevenzione incendi entro agosto 2022". 

La riqualificazione integrale dell'edificio A prevede il rifacimento delle facciate, la sostituzione dei serramenti, un nuovo impianto elettrico e l'installazione di un impianto fotovoltaico, con gli alloggi situati ai piani bassi che saranno destinati agli anziani ed ai disabili motori. La riqualificazione energetica dell'edifico B ha invece l'obiettivo di risanare l'edificio attraverso l'efficientamento energetico con l'adeguamento dell'altezza dei parapetti e la creazione nuovi impianti di ventilazione meccanica controllata nelle singole abitazioni. 

"Un provvedimento - ha commentato il presidente Attilio Fontana - che definisce le linee di intervento per la riqualificazione e che rientra nell'ambito della rigenerazione urbana. Questo atto vuole essere un segnale forte e chiaro per riuscire a invertire definitivamente la rotta in una zona di Milano che per troppo tempo ha penalizzato la quotidianità delle persone perbene evidenziando differenze sociali inaccettabili".

"Durante il percorso di condivisione delle linee di intervento in Prefettura - gli ha fatto eco l'assessore regionale alla casa, Alessandro Mattinzoli - Aler Milano ha già effettuato buona parte delle attività propedeutiche alla riqualificazione. La delibera di oggi specifica le modalità d'azione e le risorse necessarie, delinea gli adempimenti necessari per la riqualificazione che coinvolgeranno tutti i soggetti istituzionali che hanno competenza in materia di ordine pubblico, sicurezza e politiche sociali". "Noi - ha sottolineato Mattinzoli - abbiamo fatto tutto il nostro lavoro con la progettazione, il finanziamento e la mobilità a nostre spese dei regolari.  Adesso spetta al Tavolo coordinato dalla Prefettura procedere agli sgomberi per permettere di effettuare i lavori. Con tutto il rispetto per le fragilità, queste non possono essere usate come scusa per allungare i tempi della messa in sicurezza del quartiere. Non sento nessuno invocare il tema delle fragilità appunto per le 24 mila famiglie in lista d'attesa da molti anni, sebbene anche molte di queste abbiano problemi simili. Inoltre il punto più rilevante, in questo momento - ha proseguito - è combattere l'illegalità tutelando i cittadini perbene che non possono vivere la vita serena che meritano. E comunque - precisa - se anche tutto dovesse procedere in tempi rapidi dobbiamo considerare questo un primo passo per riportare tutte le altre zone alla normalità".

"Ancora una volta, dunque - hanno concluso Fontana e Mattinzoli - regione Lombardia conferma il proprio impegno per migliorare le condizioni del proprio patrimonio abitativo. Il caso specifico di via Bolla riveste un significato particolare per le criticità riguardanti il contesto sociale e della sicurezza che riguardano questi edifici. Noi stiamo facendo la nostra parte, è necessario che si agisca in maniera forte e rigorosa, su ogni fronte, per garantire l'impegno di tutti. Soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle regole". 

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