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I pendolari Trenord chiedono le dimissioni dell'assessore

Il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati commenta la lettera dei 24 comitati di pendolari

“I pendolari lombardi di ben ventiquattro comitati e associazioni non possono essere ignorati da Fontana. Sono esasperati per lo stato pietoso del servizio ferroviario, che con il covid è peggiorato ulteriormente con tagli alle corse che per i viaggiatori significano ulteriori disagi, ritardi, treni affollati e costi aggiuntivi quando non possono fare a meno di utilizzare l’auto per andare e tornare dai luoghi di lavoro e di studio”.

A parlare è il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati dopo la lettera con cui 24 comitati e associazioni di pendolari, lamentando disagi crescenti sul servizio ferroviario regionale gestito da Trenord, disagi acuiti dal taglio continuo delle corse, chiedono le dimissioni dell’assessore regionale ai trasporti Claudia Terzi, della Lega.

“Non c’è servizio di trasporto in Lombardia che sia in queste condizioni - prosegue il consigliere - e provochi questa dura presa di posizione degli utenti, e sono anni che noi denunciamo questa situazione in Consiglio regionale. Fontana e Terzi, in tutta risposta, procedono al rinnovo senza gara del contratto di servizio a Trenord, legando mani e piedi la Regione e i suoi pendolari ad altri nove anni di disservizi. Questa è ottusità e arroganza: se ne vadano a casa entrambi, per amore della Lombardia”.

La lettera dei pendolari Trenord

I pendolari chiedono le dimissioni dell'assessore Terzi, indicata come la "responsabile del disastro" Trenord. Il tpl della Regione "ed in particolare quello su ferro sta conoscendo uno dei suoi più cupi periodi - si legge nella missiva - degradando continuativamente ed in maniera ormai non più sostenibile".

"Il covid c'è per tutti - continuano i rappresentati dei viaggiatori - ma nessuna altra azienda, ferro o gomma che sia, è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord, ed ovunque (anche per la 'vicina' Trenitalia) le cancellazioni dei treni rimangono ad un livello molto più basso. In particolare, il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni e la pandemia costituisce quindi solo una causa di accelerazione e giustificazione del degrado".

"Anno dopo anno - prosegue il testo -, le corse sono state ridotte, passando dalle 2347 corse giornaliere del 2018, alle attuali (orario in vigore dal 10 gennaio 2022) meno di 1800 corse, senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte altre. A tale riduzione, vanno sommate le cancellazioni delle corse che, nei giorni scorsi, è arrivata a punte del 25%".

"In queste condizioni, è impossibile usare il treno - dicono i pendolari - infondendo nella cittadinanza la convinzione dell'esistenza di un consapevole processo di progressivo smantellamento del servizio ferroviario regionale". Al governatore lombardo si chiede quindi un drastico cambio di rotta, che passi innanzitutto per la sostituzione di Terzi.

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