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I libri antichi di Umberto Eco restano a Milano: andranno alla Biblioteca Braidense

Ora è ufficiale. Sono stati acquisiti per 2 milioni di euro. Quelli moderni (35.000) donati allo Stato, saranno conservati a Bologna

La casa di Umberto Eco in piazza Castello, a Milano, conteneva più di trentamila libri, di ogni genere. Alcuni molto antichi. Questi ultimi saranno ora conservati alla Biblioteca Braidense, dopo l'acquisizione da parte del Ministero dei Beni Culturali. Tra i volumi, 36 "incunaboli", ovvero libri stampati con la tecnica dei caratteri mobili nel corso del '400. 

La questione era delicata almeno quanto di grandissimo valore il patrimonio librario rappresentato dalla collezione dello scrittore e studioso. Oltre a Milano, anche la città di Bologna teneva tantissimo ad accogliere e conservare la biblioteca di Eco, che in quella città ha insegnato a lungo semiologia al Dams. Lo Stato italiano ha acquisito l'intera biblioteca: la parte moderna è stata donata dalla famiglia, quella antica è stata ceduta per almeno due milioni di euro.

Ad un certo punto il ministro Alberto Bonisoli, titolare dei beni culturali nel governo Lega-Movimento 5 Stelle, impoose l'indivisibilità con la Sovrintendenza Archivistica e Libraria, complicando le cose: la famiglia fece anche un ricorso al Tar contro questa decisione.

Poi la soluzione: la parte antica a Milano, alla Braidense, quella moderna a Bologna, all'università, dove è già pronto un progetto che permetterà di rispettare l'ordine originale di casa Eco. In questi giorrni la Corte dei Conti ha formalmente autorizzato l'esposizione. Per i libri antichi alla Braidense, un comitato formato da quattro membri (due nominati dal Ministero e due dagli eredi) stabilirà la modalità esatta di conservazione e anche di fruizione online.

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