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La lite (social) tra la Lucarelli e Granelli sulla "lobby dei taxi"

La giornalista all'accusa dell'assessore, che replica sui social

Botta e risposta. Lite social tra la giornalista Selvaggia Lucarelli e l'assessore alla sicurezza del comune di Milano, Marco Granelli. Motivo del contendere i tassisti "furbetti", saliti alla ribalta dopo il caso del conducente che ha rotto i souvenir di una coppia di turisti australiani prima di lasciarli a piedi perché avevano chiesto di pagare con il Pos, ormai obbligatorio. 

La giornalista del "Domani", da sempre molto attenta a denunciare eventuali irregolarità dei conducenti delle auto bianche, ha accusato l'esponente di palazzo Marino di difendere i tassisti. "Questo è il Pd - ha scritto la Lucarelli in una story Instagram -. Capito come la lobby dei tassisti lo tiene per le palle?".

Un'accusa a cui lo stesso Granelli ha replicato, sempre sui social, con due post su Facebook. "Selvaggia Lucarelli ha pubblicato quanto ho messo in foto, sul grave episodio del taxi e dei due turisti - ha commentato Granelli accanto alle immagini delle stories -. Mi spiace per il malinteso, ma lo dico con chiarezza a lei e tutti: non stiamo proteggendo una lobby. In meno di 48 ore dall’episodio abbiamo fatto intervenire la polizia locale, individuato e convocato il tassista negli uffici della polizia locale e aperto un procedimento disciplinare a suo carico, dove rischia la sospensione. Forse c’è chi preferisce i comunicati di condanna, le gogne mediatiche, lo scaricabarile. A noi no. Noi siamo per agire, subito e in modo concreto, colpendo chi sbaglia, non un’intera categoria. Piaccia o non piaccia, siamo per i fatti. Le parole le lasciamo ad altri. E alla faccia di chi è sotto scacco della categoria, preferisco non usare le parole della signora, per la prima volta, dopo 60 anni,  grazie a noi e alla polizia locale sono state revocate 2 licenze per 2 taxisti che avevano manomesso il tassametro", ha spiegato Granelli. 

E ancora, in un secondo messaggio: "La Lucarelli accusa me e il Pd di essere succubi alla lobby dei taxi. Il taxi è, e deve essere, trasporto pubblico, a servizio dei cittadini, e il comune crede che debba essere sempre più efficiente e di qualità, per il bene della città. E le innovazioni come il Pos, che aiutano a facilitarne l'utilizzo per i cittadini, sono necessarie, per i cittadini, ma anche in lungimiranza per la stessa categoria taxi - ha proseguito l'assessore -. Nel bacino di Milano le regole sui taxi per legge sono competenza di regione. Nel maggio 2017 scrivevo come assessore di Milano a assessore regionale Sorte, Forza Italia, chiedendo obbligo Pos sui taxi. Poi nel 2019 scrissi 2 volte a nuovo assessore regionale Terzi, Lega, con proposte per cambiare regole e potenziare taxi. Risposte: silenzio - la ricostruzione di Granelli -. Chi sarebbe ostaggio della lobby? In questi due mesi la commissione disciplinare valuterà 10 casi di rifiuto pagamento Pos in taxi. A Milano si controlla. Nei primi 5 mesi del 2022 la polizia Locale di Milano ha sanzionato 35 abusivi e 29 tassisti che non rispettavano prescrizioni. I cittadini possono scrivere a mta.disciplinaretaxi@comune.milano.it La maggior parte dei tassisti è gente seria e che lavora sodo per la città. Facciamo chiarezza - ha concluso - con chi non rispetta le regole".
 

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