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Milano, nasce con una malformazione: operata durante il primo giorno di vita

La bimba è nata in un ospedale del milanese ed è stata operata dai medici del Policlinico e della Multimedica

Un solo giorno di vita e una storia incredibile da raccontare. È una vicenda iniziata nel peggiore dei modi ma con un lieto fine quella che ha come protagonista (suo malgrado) Matilde, una bimba milanese nata con una malformazione alla mano sinistra. Malformazione che è stata corretta in parte grazie al lavoro di squadra tra Policlinico di Milano e Gruppo Multimedica: la piccola, poche ore dopo la nascita, ha subito un intervento chirurgico particolarmente delicato che le ha ridato l'uso della mano. "A livello scientifico sono stati descritti pochissimi casi di questo tipo, e quasi nessuno aveva ancora realizzato con successo un'operazione del genere su un bimbo così piccolo", precisano dal Policlinico. Matilde è già a casa e sta bene; la aspetta ancora un percorso lungo, ma per lei il peggio è senz'altro passa.

La storia della piccola è iniziato qualche settimana fa in un ospedale del Milanese. Era nata a termine dopo una gravidanza normalissima. Appena venuta alla luce, però, i medici si sono accorti subito che qualcosa non andava: la mano sinistra aveva una malformazione importante, con il terzo dito che non si era sviluppato come dovrebbe, mentre sul quarto dito era presente una tumefazione di 3 centimetri. La bimba è stata subito trasferita al Policlinico di Milano e accolta nella terapia intensiva neonatale diretta da Fabio Mosca. Qui è stata attivata una virtuosa collaborazione tra i chirurghi pediatri del Policlinico, guidati da Ernesto Leva, e i chirurghi della mano dell'Ospedale San Giuseppe (Gruppo Multimedica) diretti da Giorgio Pajardi. Le due squadre di chirurghi hanno all'attivo migliaia di interventi delicati e quindi si sono messi subito all'opera: hanno studiato la malformazione e capito che nella tumefazione in realtà si nascondevano le tre falangi del quarto dito, rimaste 'imbrigliate' durante lo sviluppo del feto. Hanno dunque portato Matilde in sala operatoria, per ricostruire in parte le falangi e per liberare le parti che erano rimaste 'intrappolate'.

"Non è l'unico intervento che la piccola dovrà affrontare: nei prossimi due anni ne saranno fatti altri, per ricostruire completamente le dita e ridarle una vita il più possibile normale - hanno precisato dalla struttura ospedaliera -. Questa prima operazione, però, era la più importante e delicata, e finora non era mai stata fatta su un bimbo di un solo giorno di vita". Matilde l'ha affrontata davvero bene, tutto è andato per il meglio e non ci sono state complicazioni.

"La piccola è già tornata a casa - ha spiegato Fabio Mosca, direttore del dipartimento donna-bambino-neonato e della terapia intensiva neonatale del Policlinico di Milano - e ha affrontato l'intervento con tanta forza e determinazione. Ma il nostro supporto prosegue: stiamo seguendo sia lei sia i suoi genitori, per controllare al meglio il dolore post-operatorio e per insegnare loro a gestire la situazione. Ci saranno controlli continui per i prossimi due anni, anche in collaborazione con i colleghi dell'Ospedale San Giuseppe".

"Siamo molto lieti di aver messo a disposizione la nostra esperienza e il nostro know-how per il buon esito di quello che è stato un intervento del tutto eccezionale", ha aggiunto Giorgio Pajardi, professore all’Università degli studi di Milano e direttore dell’unità operativa di chirurgia della mano dell’ospedale San Giuseppe - Gruppo Multimedica. "L’atto chirurgico, fondamentale in termini anatomici e ricostruttivi, è stato la prima tappa di un lungo percorso terapeutico che ora accompagnerà questa bambina nel suo sviluppo psicofisico. Il trattamento globale di pazienti di questo tipo, dalla diagnosi al momento della nascita, alla chirurgia e alla successiva riabilitazione specialistica, vede una perfetta integrazione fra le nostre competenze e quelle del Policlinico".

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