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Massimiliano Tonelli

Direttore Editoriale CiboToday

Quante figuracce ci farà ancora fare il Malpensa Express?

Il trenino che collega l’aeroporto alla città dichiara di offrire un servizio “di prima classe” ma non c’è un tavolino, non c’è un wi fi. E non funzionano neppure le prese elettriche

Siamo a novembre. E a novembre due novità sono previste nell’universo degli aeroporti milanesi. Quali sono queste novità? La prima l’avrete sentita: il Forlanini di Linate sarà uno dei pochi aeroporti europei direttamente collegato alla città con una linea della metropolitana. La seconda notizia riguarda invece Malpensa e il suo annuncio risale allo scorso maggio quando Trenord promise un investimento superiore al milione di euro per riqualificare (“entro novembre”, appunto) i 14 convogli che fanno la spola tra l’aeroporto in provincia di Varese e Milano.

Se per la M4 a Linate dobbiamo attendere il 26 novembre, per i trenini Malpensa Express qualcosa si dovrebbe già vedere visto che i lavori di rinnovamento flotta sono iniziati da mesi. Peccato che - probabilmente per mia sfortuna - continuo a capitare sul convogli mal ridotti, non solo non riqualificati ma privi anche dei più basici servizi che ogni treno aeroportuale d’Europa offre.

Malpensa Express: bene ma non benissimo

Fuor di polemica bisogna ammettere che il Malpensa Express fa un servizio che è migliore rispetto a quel che se ne dice. Tutto sommato ti porta in un aeroporto intercontinentale in poco più di mezzora e la puntualità supera la barriera del 90%. Proprio per questo però non si capisce come mai non si possa fare l’ultimo passo e arrivare a degli standard accettabili anche sui dettagli. Che mai come in un servizio del genere (che si vende come servizio di prima classe, con tanto di annuncio dagli altoparlanti) conta e impatta sull’accoglienza e l’immagine stessa della città. E quanto conta l’immagine in una città che punta tutto su cultura, design, moda e finanza? Spoiler: parecchio!

Ho chiesto con una certa insistenza agli addetti alla comunicazione di Trenord a che punto fossimo con il “revamping” dei 14 trenini, ma non sono riuscito ad ottenere questo dato. Sta di fatto che ogni mio decollo o atterraggio a Malpensa è fatalmente accompagnato da treni dove non c’è un tavolino per lavorare, non c’è una rete wi fi, non ci sono display che illustrino con chiarezza il percorso. E dove - non ditemi che accade soltanto a me - risulta impossibile ricaricare un telefonino perché le prese elettriche sono eternamente guaste. Forse sembrano accessori superficiali: l’importante è che il treno mi porti a destinazione, potrebbe obiettare qualcuno. Beh non è proprio così: il traffico aereo è fatto anche di uomini d’affari, di migliaia di persone che vengono a Milano per lavorare, per investire i loro soldi o per decidere se scommettere sulla nostra città o magari su un’altra. E questi dettagli hanno un peso perché sono immediatamente disponibili al confronto: se parto da Londra e raggiungo l’aeroporto Stansted Express super accessoriato, quando arrivo a Malpensa mi aspetto lo stesso servizio. Se così non è, la cosa mi salta all’occhio e l’immagine della destinazione che sto raggiungendo potrebbe risentirne.

Anche se a fine novembre davvero tutti e 14 i treni che operano sulla linea Malpensa Express fossero risistemati, non mi risulta che queste mancanze verranno interamente sanate. Non mi risulta insomma che il servizio venga portato su standard comparabili (o perché no superiori) ai servizi simili a livello europeo. 

Come si arriva agli aeroporti delle città europee

Sia chiaro: offrire dei servizi su ferro di tipo speciale per gli aeroporti non è obbligatorio. Ci sono infatti almeno tre strade che i vari aeroporti europei hanno deciso di percorrere. Ci sono gli aeroporti collegati con la normale rete del trasporto ferroviario locale o nazionale (ad esempio Orly o Charles de Gaulle a Parigi oppure Schipol ad Amsterdam); ci sono degli aeroporti serviti da linee speciali e dedicate (come appunto Malpensa, ma anche Fiumicino o il citato Stansted a Londra); ci sono anche aeroporti che hanno un mix delle due opzioni (Gatwick ad esempio, sempre a Londra). E poi ci sono gli aeroporti, come Linate o Barajas a Madrid, facilmente raggiungibili col metrò. 

Insomma visto che le opzioni sono molteplici, se si sceglie di dotare l’aeroporto di un servizio dedicato e con una tariffa speciale, occorre che siano speciali anche i servizi, i dettagli, gli accessori e la cura del comfort dei viaggiatori. Che sul treno aeroportuale iniziano o finiscono il loro soggiorno a Milano, in Lombardia o spesso proprio in Italia. E che dunque devono conservarne una immagine non deludente.

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