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La manifestazione / Duomo / Piazza della Scala

Gli ucraini e la scritta "bambini" davanti alla Scala, come a Mariupol

La manifestazione davanti al teatro, mentre viene eseguito lo Stabat Mater per beneficenza. La stessa scritta era ben visibile vicino al teatro di Mariupol in cui sono morte trecento persone

Una scritta semplice. "Bambini". Davanti al Teatro alla Scala di Milano, mentre all'interno cominciava a suonare lo Stabat Mater di Gioacchino Rossini, diretto da Riccardo Chailly, in una serata dedicata a raccogliere fondi proprio per l'Ucraina in guerra da quasi quaranta giorni.

Ucraina: "Bambini" alla Scala come a Mariupol (Melley/MT)

Fuori dalla Scala una trentina di ucraini (tutti molto giovani, la maggior parte di seconda generazione a Milano) ha tracciato la scritta "bambini", la stessa che campeggiava a fianco del teatro di Mariupol, città martire della guerra. Campeggiava in lingua russa, ben visibile dall'alto, quasi come una preghiera a non colpire quel posto, a non prenderlo di mira. Com'è andata si sa: erano più di mille i rifugiati all'interno del teatro, circa trecento i morti.

Il concerto

Il concerto alla Scala ha fruttato 263 mila euro a cui si sono aggiunti quasi 120 mila euro di donazioni, per un totale di 382.693 euro che verranno versati alla piattaforma Milano Aiuta l'Ucraina e alla Croce Rossa Italiana. Lo fa sapere il teatro. L'affluenza è stata prossima al tutto esaurito; oltre al pubblico, le aziende sponsor del teatro hanno acquistato biglietti al prezzo speciale di 500 euro. 

Le piccole ballerine e la violinista

Tutti i lavoratori della Scala hanno fortemente voluto il concerto rinunciando al compenso. Le voci sono state quelle di Rosa Feola, Veronica Simeoni, Juan Diego Flórez e Alex Esposito, mentre Chailly ha diretto l'orchestra e Alberto Malazzi il coro. Sul palco centrale sono stae accolte otto bambine: Polina, Aleksa, Daria, Olha, Katerina, Sofia e Mia. Sono piccole danzatrici ucraine, dagli 8 ai 14 anni, fuggite dalla guerra con le loro famiglie, che l'accademia della Scala ha accolto nella propria scuola di ballo dando loro un supporto per l'inserimento nella scuola primaria e per trovare alloggio. Provengono da accademie di danza di Kyiv, Kharkiv e altre città ucraine. In orchestra, infine, l'ospite Kateryna Poteriaieva, violinista fuggita da Lviv dove suonava nell'orchestra del teatro, accolta a Milano con la figlia.

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