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'Fridays for Future': 20mila giovani in piazza per dire stop al cambiamento climatico

Anche a Milano si è svolta la manifestazione con la quale i ragazzi chiedono alla politica un intervento concreto e immediato a favore dell'ambiente

Sono circa 20mila, secondo la Questura, i giovani che nella mattinata di venerdì 15 marzo hanno invaso il centro di Milano per la manifestazione 'Fridays for Future' chiedendo un intervento immediato e concreto che metta fine al surriscaldamento globale e ai suoi drammatici (e purtroppo già tangibili) effetti. L'iniziativa si è svolta in contemporanea in tutto il mondo ed è stata ispirata dall'azione di Greta Thunberg, la studentessa svedese di 16 anni che ogni venerdì sciopera davanti al parlamento svedese in favore dell'ambiente.

Manifestazione contro i cambiamenti climatici (E. Dragotto)

Per alcuni versi i messaggi e l'aspetto di questi giovani - con scritte che inneggiano all'amore, decorazioni dal sapore hippy e ghirlande di fiori - ricordano le grandi proteste del '68. Ma oggi ad essere rivendicato è un unico e imprescindibile diritto: quello ad avere un futuro. E a colpire è l'incredibile consapevolezza dei tantissimi ragazzi e bambini presenti rispetto alle condizioni disastrose in cui versa il pianeta. Presente alla manifestazione anche il primo cittadino di Milano, Beppe Sala che ha commentato: "Ho detto ai ragazzi che domani si ricomincia, non finisce qui. Il Nobel a Greta? Non la vedrei come una cosa strana".

Video | Milano c'è: l'impressionante marea umana in piazza

Le testimonianze dei ragazzi

Sentita da MilanoToday, Sveva, una bambina di soli 11 anni presente alla manifestazione con la madre, ha spiegato perché aveva deciso di scendere in piazza: "Essere qui è una cosa importantissima. Bisogna fare qualcosa subito, perché potrebbe essere troppo tardi".

Della stessa idea erano anche Lorenzo e Camilla, due studenti 15enni del Liceo Carducci. "Ho preso esempio da Greta che sta scioperando ogni settimana per chiedere ascolto ai potenti. Perché se muore il pianeta, muoriamo anche noi", dice la ragazza. "La situazione del pianeta riguarda tutti, nessuno escluso, per questo sto scioperando. Si sta giungendo a un punto di non ritorno: bisogna farsi sentire", commenta Lorenzo.

Il 16enne Ludovico, che frequenta il liceo Einstein di Milano e fa parte dell'Unione degli Studenti, ha affermato con incredibile lucidità: "Siamo scesi in piazza perché sappiamo che il nostro futuro è a rischio. Entro pochi anni la situazione della terra sarà irreparabile. Non esiste un pianeta b, abbiamo solo questo e dobbiamo preservarlo. Sono contento perché oggi qui siamo in moltissimi, tutti consapevoli che bisogna agire ora. Come studente mi sento di rivendicare i diritti che mi spettano".

Al fianco dei ragazzi, c'era anche qualche adulto. Genitori degli studenti ma non solo. La giornalista e scrittrice Emma Chiaia, ad esempio, ha raccontato: "Io sono una delle prime sei ad aver partecipato ai 'Fridays for Future' di piazza Scala. Sono qui perché credo che il mondo della cultura fino ad adesso si sia disiteressato dei problemi ambientale. Invece è proprio la cultura a dover creare tutto questo, quello che vediamo oggi".

Il percorso del corteo

Dalle 8.30 centinaia di studenti si sono radunati in piazzale Loreto e hanno improvvisato un corteo verso largo Cairoli, luogo scelto per il ritrovo di tutti i manifestanti. Alle 9.30 è partito invece il corteo ufficiale, al quale hanno partecipato scuole, collettivi studenteschi, associazioni ambientaliste, 'Non una di Meno' e il sindaco Beppe Sala.

I partecipanti hanno sfilato in largo Cairoli, via Cusani, via dell'Orso, via Monte di Pietà, via Pisoni, via Manzoni per poi arrivare in piazza Duomo, dove si tiene il presidio. Le strade, chiaramente, sono rimaste chiuse al traffico per permettere la manifestazione. 
 

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