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La manifestazione 'Sani come un pesce?' sul servizio sanitario in crisi

A Milano per sabato primo aprile

Si gioca sulla giornata tradizionalmente dedicata allo scherzo d'inizio aprile il titolo della manifestazione organizzata da Medicina democratica e altre sigle a Milano, in piazza del Duomo, per sabato primo aprile: "Sani come un pesce?" è lo slogan provocatorio scelto per l'evento, che si svolgerà dalle 3 alle 6 di pomeriggio. La conduzione sarà affidata a Silvano Piccardi, attore e regista.

"Milano, che, da capitale delle eccellenze in sanità, è diventata simbolo drammatico della svendita della sanità pubblica a favore di quella privata, della distruzione della medicina territoriale e delle disuguaglianze di accesso alle cure", si legge in una nota del Movimento per la tutela della salute. "Il servizio sanitario nazionale è un bene irrinunciabile, che sancisce il diritto inalienabile alla salute per tutti i cittadini: non è tollerabile che la sanità diventi una sorta di mercato in cui le persone vengono trattate come clienti da accalappiare, esattamente come pesci all'amo, dentro un intreccio di reti fatto di mutue e assicurazioni, dove al centro non c'è l'interesse per la salute e la prevenzione, ma l'interesse per il profitto, e dove solo chi ha i soldi si può curare", commenta Marco Caldiroli, tra gli animatori del sito Curiamo la Lombardia e presidente nazionale di Medicina democratica, promotore dell'evento insieme a Campagna Dico 32, Forum per il Diritto alla Salute, con media partner Radio Popolare".

“Rischiamo di arrivare a un punto di non ritorno - sottolinea Vittorio Agnoletto, responsabile scientifico dell’Osservatorio salute e conduttore di '37e2' su Radio Popolare - se non vengono affrontati con misure urgenti alcune nodi cruciali: in Italia mancano circa 30/40mila medici e circa 100mila infermieri, mentre non si arresta la fuga di medici e infermieri in Europa, 180mila in 20 anni, dove lavorano in condizioni migliori e meglio pagati. Siamo passati da 500mila posti letto nel 1981 agli attuali, poco più di 200mila. Un disastro frutto di scelte ben precise, pagato a caro prezzo dai cittadini, che non può essere certo risolto con i medici a gettone, un costo insostenibile per un servizio inadeguato e intermittente, e che vanno reinseriti nel servizio sanitario nazionale con canali appositi".

La 'maglia nera'

Tra gli interventi previsti, quelli di Silvio Garattini, Moni Ovadia, Massimo Cirri, Vittorio Agnoletto, Laura Valsecchi, Marco Caldiroli, Carmen Esbrì, Yves Hellendorff, Ramon Vila, Santé Sociaux, Massimo Cortesi e Martino Troncatti. Al termine verrà lanciato un 'premio': la maglia nera alla struttura che ha comminato la lista d'attesa più lunga per chi accede con il servizio sanitario nazionale.

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