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Dagli ultras ai negazionisti all'ora del coprifuoco: il (lungo) sabato caldo di Milano

Giornata di manifestazioni in città. Ecco il piano sicurezza studiato dalle forze dell'ordine

Chi per festeggiare. Chi per chiedere alla politica di fare presto. Chi per dire no all'aborto. E chi per protestare contro il coprifuoco. Domani, sabato 8 maggio, si annuncia un sabato caldo a Milano, o "caldino" per usare le parole del sindaco Beppe Sala. Il capoluogo, che già domenica scorsa ha fatto i conti con gli assembramenti per la festa scudetto improvvisata dei tifosi dell'Inter, sarà infatti teatro di una serie di manifestazioni, più o meno partecipate, che si snoderanno praticamente lungo tutta la giornata. 

La Prefettura, palazzo Marino e le forze dell'ordine hanno messo a punto un piano di sicurezza per fare in modo che tutto vada il meglio, con il duplice obiettivo di garantire l'ordine pubblico e di evitare situazioni di potenziale contagio da coronavirus, come quelle registrate proprio domenica scorsa in giro per la città dopo l'esplosione di gioia degli interisti per lo scudetto appena conquistato. 

Gli ultras al Meazza

Il fronte più caldo, chiaramente, sarà ancora una volta quello dei supporters nerazzurri, che sabato vorranno celebrare il Tricolore ringraziando la squadra dal vivo. Ultras e forze dell'ordine si sono seduti al tavolo e hanno trovato quello che da via Fatebenefratelli definiscono un "patto tra gentiluomini". 

Ai tifosi, tremila massimo, saranno destinati i 15mila metri quadrati di piazzale dello sport, che sarà transennata con un'area di filtraggio all'ingresso per controllare il rispetto del "numero chiuso" e per identificare preventivamente i presenti. 

I tifosi si sono dati appuntamento alle 14 per attendere l'arrivo del bus con i calciatori, che sarà "salutato" ma non seguito in corteo. Gli stessi ultras hanno predisposto una sorta di servizio di sicurezza interno, con alcuni tifosi che vigileranno sui loro colleghi di tifo e sul rispetto delle norme. 

Già nelle scorse ore, tra l'altro, "L'urlo della nord", la fanzine della curva nerazzurra, ha più volte invitato tutti alla "calma". "È necessario che i presenti rispettino le normative vigenti in materia di prevenzione della pandemia. Distanziamento e mascherina sono alla base di quanto programmato. Quindi tanto entusiasmo ma altresì disciplina ed ordine", l'appello degli ultras. "È fondamentale essere consapevoli di questo, anche perché non vogliamo che evitabili cali di attenzione possano darci problemi in vista della vera festa regina che stiamo andando ad organizzare in occasione dell'ultima giornata di campionato, il 23 maggio", quando si affronteranno Inter e Udinese. 

Niente alcol a San Siro e in centro 

Su quello che tecnicamente è un raduno, autorizzato, vigileranno le forze dell'ordine, che poi resteranno fuori dal Meazza anche durante e dopo la partita, quando in realtà gli ultras saranno già andati via, come annunciato da loro stessi. 

La presenza fuori dal Meazza, però, servirà per scongiurare il possibile arrivo di gruppetti disorganizzati. Così come servirà a prevenire possibili atteggiamenti sopra le righe il divieto di vendita di alcol - tranne che al tavolo dei locali - imposto dalla Prefettura dalle 14 alle 22 proprio in zona San Siro e in centro città. 

E in ottica di prevenzione, sia per i tifosi sia per i "normali" assembramenti, polizia e carabinieri - sempre sotto la guida della Prefettura - vigileranno anche sulle solite zone della movida, dalla Darsena alle Colonne di San Lorenzo passando per Corso di Porta Ticinese, Corso Como, l'area di Garibaldi, Corso Sempione, l'Arco della Pace, Brera.

E non è escluso, stando a quanto filtra dalla Questura, che per una migliore gestione di piazza Duomo, simbolo della città, possa essere chiusa la stazione metro, così da controllare gli accessi dalle varie strade limitrofe, evitando che troppe persone "sbuchino" da sotto la metropolitana direttamente davanti alla Cattedrale. 

In piazza per il Ddl Zan

Non solo ultras e calcio, però. Perché sabato è anche il giorno della manifestazione indetta da "I Sentinelli" a favore del Ddl Zan, il decreto di legge contro l'omotransfobia bloccato nel suo iter di approvazione. 

L'evento, inizialmente previsto in piazza della Scala, è stato spostato all'Arco della Pace con inizio alle ore 15 proprio per permettere il distanziamento tra i partecipanti, che dovrebbero essere un migliaio circa. 

Sempre sul tema, un secondo appuntamento è in previsione per le 11.30 fuori dal Bar Blanco di piazzale Lavater, dove si ritroveranno attivisti del Pd alla presenza del deputato Alessandro Zan, papà della legge. 

Contro aborto e coprifuoco

Un paio d'ore prima, verso le 10, a scendere in piazza sarà invece il movimento "No194", che protesta contro l'aborto. I manifestanti - ne sono previsti una trentina - terranno un presidio dalle 10 alle 13 in piazza dell'ospedale maggiore, fuori dal Niguarda. I numeri sono esigui, ma in altre occasioni simili non sono mancati momenti di tensione e per questo le forze dell'ordine vigileranno anche su questo ritrovo. 

A chiudere la giornata, invece, sarà una manifestazione contro il coprifuoco, che non è stata annunciata alle autorità né è stata autorizzata. Stando a quanto raccolto dalla Questura, verso le 21.45 esponenti dell'area negazionista potrebbero ritrovarsi in piazzale Loreto per l'evento "Basta coprifuoco!". Negli annunci che corrono in rete l'invito è di portare "una torcia o un lume" così da "accendere la città di libertà". L'idea dei manifestanti è proprio scendere in piazza all'ora del coprifuoco e oltre. L'idea delle forze dell'ordine è far sì che le regole vengano rispettate.

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