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Dalle proposte dei giovani a Milano nasce il manifesto per il clima

Online lo Youth4Climate Manifesto, che verrà inviato ai governi partecipanti alla Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che nel 2021 si terrà a Glasgow

Dall'incontro di 400 giovani a Milano in occasione della pre Cop26 sono state raccolte le proposte alla base del Youth4Climate Manifesto. Il documento, pubblicato online, verrà inviato ai governi che prenderanno parte alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che nel 2021 si terrà a Glasgow.

Lo 'Youth4Climate Manifesto' è consultabile sul sito ministero della Transizione ecologica e raccoglie le idee e le proposte emerse a Milano, a fine settembre, durante "Youth4Climate Driving Ambition" e poi discusse tramite successivi incontri di consultazione. Il programma verrà inviato a tutti governi che si riuniranno in occasione della Cop26 della Convenzione Onu sul clima all’inizio di novembre in Scozia.

Obiettivi e richieste dei ragazzi

Dal primo working group, 'Ambizione climatica', spiega il Mite, è emersa la richiesta di coinvolgere i giovani “in tutti i processi decisionali” relativi al cambiamento climatico; mettere in condizione i giovani di portare il proprio contributo e di finanziare adeguatamente la partecipazione dei giovani alle politiche climatiche.

Il secondo gruppo di lavoro, 'Ripresa sostenibile', ha poi messo a punto cinque questioni intorno alle quali i giovani chiedono che si realizzi una ripresa sostenibile post-pandemia: approccio olistico, diversificato e inclusivo alla transizione energetica e ai green jobs, che non dimentichi le comunità vulnerabili; rafforzamento delle misure di adattamento, resilienza e ricostruzione nei casi di danni provocati dagli effetti più duri dei cambiamenti climatici; priorità alle soluzioni basate sulla natura e alle soluzioni che garantiscano eguaglianza sociale e tutela delle popolazioni indigene; un sistema di finanza per il clima che sia trasparente e che regoli chiaramente le emissioni di carbonio; riconoscere che anche il settore del turismo deve contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e che è necessario coinvolgere tutti gli stakeholder, compresi i giovani, le donne, le comunità indigene e i gruppi marginali.

Attraverso il terzo working group, inoltre, i giovani hanno individuato rispettivamente le tre linee strategiche di intervento: sostenere la partecipazione dei giovani imprenditori, artisti, agricoltori e sportivi, in particolare delle economie emergenti e dei gruppi marginali, in modo da garantire loro adeguate strutture e finanziamenti; richiedere a tutti gli stakeholder, a cominciare dal settore privato, di allinearsi agli obiettivi di azzerare le emissioni nocive e di rafforzare la trasparenza e la rendicontazione degli attori non statali in relazione alle politiche climatiche; stabilire che la fase di uscita dall’industria basata sul consumo di fonti fossili abbia termine entro il 2030, assicurando che i lavoratori siano sostenuti in questo processo di transizione, e che tutti gli attori non statali, comprese le Nazioni Unite, non accettino più finanziamenti da industrie che utilizzano fonti fossili.

Il quarto gruppo, 'Una società più consapevole delle sfide climatiche', infine, ha delineato quattro sfide che i governi e le istituzioni internazionali non potranno ignorare nei prossimi anni: i decisori pubblici devono lavorare con i giovani e le comunità sulle questioni climatiche amplificando la loro voce anche attraverso piattaforme multi-stakeholder e meccanismi per condividere le informazioni e le soluzioni sul clima; i governi devono assicurare a tutti l’alfabetizzazione e la formazione ai cambiamenti climatici utilizzando un approccio olistico e promuovendo il cambiamento degli stili di vita; realizzare campagne di sensibilizzazione sull’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici con lo scopo di mettere in condizione ogni persona in tutto il mondo di essere informata e coinvolta; formare i giornalisti e gli operatori del mondo della comunicazione a divulgare l’urgenza e le conseguenze della crisi climatica in modo da fare comprendere a tutti i risultati della ricerca scientifica e facilitare la comprensione delle politiche climatiche.

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