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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Morto l'architetto Arnaboldi: ha progettato le grandi industrie milanesi

Il designer industriale si è spento a 89 anni

E' morto nelle scorse ore a 89 anni il cavaliere della Repubblica milanese Mario Antonio Arnaboldi, uno dei più noti architetti e designer industriali italiani. I funerali si terranno lunedì 15 novembre alle 11 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie.

La sua carriera è ricca di successi, ed è stato un grande progettista di spazi pubblici e di grandi opere civili e industriali: scuole, uffici, spazi espositivi, ospedali. Ma anche capannoni e fabbriche. Laureato al Politecnico, inizia la carriera collaborando con Ernesto Nathan Rogers e con Franco Albini allo Iuav di Venezia. Ha insegnato anche all’Università di Trento, alla Sydney University, è stato Lecturer alla University of Colorado a Denver, al College of Architecture and Planning e alla Columbia University di New York. E' stato anche per 40 anni professore emerito al Politecnico.

È stato vicedirettore della rivista “Arca” ed ha opera attraverso lo Studio Architetti Associati Arnaboldi & Partners di Milano. Tra i progetti più recenti la Cargo City dell’aeroporto di Malpensa, i calcoli strutturali della nuova sede Nato a Napoli, il Palazzo comunale di Casalpusterlengo. Negli anni ‘60 e ‘70 Arnaboldi ha accompagnato con i suoi progetti lo sviluppo industriale della Lombardia e in provincia di Milano, realizzando numerosi edifici, tra i quali gli stabilimenti Saiwa-Nabisco di Locate Triulzi, Ramazzotti-Pernod di Lainate, Rheem-Safim di Melzo, Soilax di Rozzano, Leri di Lacchiarella, Mobil e Oberfi di Rozzano, Icsam di Bovisio Masciago, Anbel-Tambrock di San Donato Milanese.

Tra i suoi progetti anche l’ospedale di Piacenza, l’ovovia “Cime Bianche” in Valtournanche, un complesso residenziale a San Donato Milanese. All’estero il Museo Constantini a Buenos Aires, in Argentina; il Museo Georg Schäfer a Schweinfurt, in Germania; il Museo Gorée Memorial a Dakar, in Senegal; il Britannia Basin Competition a Manchester, in Gran Bretagna. Nella sua lunga carriera ha scritto numerosi libri sull’architettura: “Genesi della forma” (Marsilio, 1966); “L’atlante degli impianti sportivi” (Hoepli, 1982); “Genesi e propedeusi al progetto” (Silvia Editrice, 1987); “La disciplina del progetto” (Clup, 1988); “La città visibile” (L’Arca Edizioni, 1988); “Progettare oggi” (L’Arca Edizioni, 1992); “Il senso universale dell’architettura” (Liguori Editore, 1993); “Il giudizio Universale” (L’Arca Edizioni, 1995); “Architettura: dialoghi e lettere” (Mimesis, 2004). 

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