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Sabato, 23 Settembre 2023
L'appello

Il sogno dell'uomo arrivato dall'Ucraina per dare l'ultimo ed estremo saluto a sua moglie

Ora Serhii, questo il suo nome, vuole rimanere in Italia insieme a suo figlio di 12 anni per fare compiere le ultime volontà della donna

Serhii è arrivato in Lombardia, a Monza, insieme a suo figlio di 12 anni. Giusto il tempo di vedere per l'ultima volta sua moglie sdraiata in quel letto di ospedale. Una voce flebile, gli occhi che pian piano si chiudevano e la voce che diventava sempre più affaticata. Il volto vicino al suo, a raccogliere quell'ultima drammatica eredità che Serhii vuole portare avanti: trasferirsi a Monza, trovare un lavoro, una casa, e permettere al loro bambino di costruirsi un futuro in quella che, da oltre un anno, era diventata suo malgrado la casa di Inna.

Una storia drammatica quella di Serhii, il marito di Inna, una delle donne ucraine gravemente malata giunta in Italia nel marzo del 2021 su uno di quei pullman della speranza organizzati dall'avvocato monzese Agostino D'Antuoni che, grazie a un team di volontari e di benefattori, è riuscito a salvare dalle  bombe centinaia di persone fragili. Adesso il gruppo monzese ha deciso di non abbandonare quel papà.

Serhii ha 43 anni, in Ucraina - dove viveva con la sua Inna e il loro bambino - lavorava nel settore dei servizi elettrici e piana piano stava facendo carriera. "Poi la guerra ha fermato tutto - racconta a MonzaToday -. Mia moglie si è ammalata ed è riuscita a venire a Monza dove è stata accolta con immenso amore, e curata. Ma purtroppo le sue condizioni sono improvvisamente precipitate. Io ho avuto appena il tempo di raggiungerla e di darle l'ultimo saluto". 

Inna amava Monza e la Brianza, tanto che i volontari che l'hanno seguita, hanno deciso di seppellirla nel cimitero cittadino e di fare di tutto per aiutare il marito a realizzare quel progetto di vita che aveva con la moglie quando, ancora, c'erano speranze per una ripresa. "Sto facendo colloqui, sia a Milano sia a Monza e Brianza - conclude -. Mi sono innamorato subito di Monza. In alcuni tratti mi ricorda Leopoli. Adesso ho capito perché mia moglie desiderava tanto ricominciare a vivere proprio qui, di far studiare nostro figlio qui. E io spero di non deluderla".

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