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Milano entra nella rete dei ComuniCiclabili. Fiab: "Sempre più aree 30, diventiamo come Parigi"

Il riconoscimento consegnato giovedì dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta all’assessore alla mobilità Marco Granelli

Milano entra nella rete di Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta - ComuniCiclabili aggiudicandosi la bandiera gialla della ciclabilità italiana, che valuta e attestata il grado di ciclabilità dei comuni italiani accompagnandoli in un percorso virtuoso verso politiche bike-friendly, è stato consegnato nella mattinata di giovedì 15 luglio all’assessore alla mobilità Marco Granelli durante la cerimonia virtuale di chiusura della quarta edizione dell’iniziativa.

Il riconoscimento di Fiab attribuisce ai territori un punteggio da 1 a 5 sulla base di diversi parametri e quattro aree di valutazione: mobilità urbana (ciclabili urbane/infrastrutture, moderazione traffico e velocità), governance (politiche di mobilità urbana e servizi) comunicazione, promozione e cicloturismo. A oggi si contano un totale di 150 luoghi italiani, da piccoli paesi a capoluoghi di provincia, che sono entrati nell'elenco dei ComuniCiclabili, dove adesso figura anche Milano, che ha un punteggio di due su cinque.

“Siamo onorati dell’ingresso di un capoluogo metropolitano del calibro di Milano nella rete di ComuniCiclabili, che conferma l’autorevolezza del progetto basato su un dettagliato lavoro di valutazione dei diversi parametri della ciclabilità attraverso verifiche sul campo compiute dal nostro team - afferma Alessandro Tursi, presidente di Fiab -. La città sta intraprendendo politiche incisive per la mobilità sostenibile. Il punteggio di 2 bike-smile assegnati per il 2021 è l’istantanea di una realtà grande e complessa avviata verso una transizione virtuosa e necessaria”. Oltre a Milano città, i ComuniCiclabili del suo hinterland sono Segrate, San Donato Milanese, Cernusco sul Naviglio, Cassina de’ Pecchi, Gaggiano e Rescaldina.

A premiare Milano facacendola entrare nella rete di Fiab l'ormai capillare rete di bike-sharing, che ha conntribuito a innescare la transizione verso nuove abitudini quotidiane, gli interventi per la moderazione del traffico e della velocità, il positivo ricorso ai nuovi strumenti di ciclabilità leggera inseriti nel Codice della Strada, il calo del tasso di motorizzazione. Ma anche il positivo impegno della governance attraverso il Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), che ora dovrà essere messo in pratica in modo completo, e le iniziative di urbanismo tattico.  "La moderazione del traffico e della velocità ha fatto passi importanti, soprattutto con l’istituzione dell’Area C - si legge in una nota della Federazione - tuttavia le aree pedonali, le Ztl e lezone 30 km/h rappresentano ancora una porzione limitata dell’intera superficie urbana, quindi si consiglia di estenderle, con le Zone 30 che da eccezione diventino norma, seguendo il modello parigino".

“Sono molto felice di prendere per Milano questa bandiera gialla. Grazie! – dichiara Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune di Milano. - So bene che molto lavoro è ancora da fare sia per quanto riguarda le connessioni dei percorsi ciclabili che sul consenso che i cittadini danno allo sviluppo della rete. Ogni giorno, negli ultimi mesi, oltre 9 mila ciclisti percorrono corso Buenos Aires, la più grande arteria commerciale della città, ma a fronte di questo numero incoraggiante tanti trovano ragioni di dissenso. Noi lavoriamo perché il tempo dia ragione alle ciclabili. Iniziative come questa e la costante collaborazione anche dialettica con Fiab sono sicuramente uno sprone verso una città più sostenibile dove ci sia spazio per ogni tipo di mobilità in sicurezza”.

“Apprezziamo la scelta del Comune di Milano nel sottoporsi al vaglio di un ente che dà valutazioni oggettive sullo stato di fatto e sui risultati raggiunti per favorire la ciclabilità, aderendo così a un progetto che apre al confronto con gli altri ComuniCiclabili in Italia - commenta Guia Biscàro, presidente di Fiab Ciclobby Milano. - Si tratta, a nostro avviso, di un segnale molto positivo perché indica la volontà di far crescere e di sviluppare il percorso che si sta affermando in tutta Europa: spazio pubblico condiviso e redistribuito per tutte le funzioni e tra tutti gli utenti, maggiore sicurezza sulle strade, riconoscimento e valorizzazione di tutte le forme di mobilità attiva (a piedi e in bicicletta)”.


 

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