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Morte di Niki Lauda, bandiere a lutto all'Automobile Club Milano

E Grimoldi (Lega) propone di intitolare al pilota austriaco il circuito di Monza

Bandiere a lutto fuori dalla sede dell'Automobile Club di Milano in corso Venezia per la scomparsa di Niki Lauda, leggenda austriaca della Formula 1, morto 70enne a Zurigo il 20 maggio 2019. «Con Lauda - ha commentato Geronimo La Russa, presidente di Ac Milano - è scomparso un grandissimo pilota che ha avvicinato alla Formula 1 milioni di appassionati».

»Il mito di Monza e quello di Lauda - ha proseguito - sono cresciuti insieme sul circuito di Monza durante i Gran Premi d’Italia organizzati da Automobile Club Milano. Lauda con la pista monzese aveva un forte legame e ricordi positivi: qui, finendo terzo, nel 1975 sulla Ferrari ha vinto il suo primo titolo mondiale, sempre qui ha conquistato due vittorie nel 1978 nel 1984, senza contare che è proprio sul circuito brianzolo che Lauda tornò a gareggiare dopo lo spaventoso incidente del Nürburgring».

Tre volte campione del mondo di Formula 1 nel 1975 e nel 1977 con la Ferrari e poi nel 1984 con la McLaren, nel 1976 ebbe un incidente molto grave al Nürburgring da cui uscì sfigurato e con ustioni di terzo grado su tutto il corpo. In totale ha disputato 171 gran premi e ne ha vinti 25, con 24 pole position e altrettanti giri veloci. Oltre che per Ferrari e McLaren è stato pilota per March, Brm e Brabham.

Nel 1979 si è ritirato una prima volta e ha fondato la Lauda Air, per poi tornare in Formula 1 nel 1982. Il ritiro definitivo nel 1985, dopodiché si dedicò sia alla carriera imprenditoriale (fonderà un'altra compagnia aerea, la Niki) sia all'attività di commentatore televisivo, e dal 2012 era presidente non esecutivo della scuderia di Formula 1 Mercedes Amg. 

"Intitolare a Lauda il circuito di Monza"

E Paolo Grimoldi, deputato monzese della Lega, ha già lanciato l'idea di intitolare il circuito di Monza a Niki Lauda. «È a Monza che Lauda il 12 settembre 1976 entra nella leggenda, rientrando in pista dopo sole sei settimane dal terribile rogo del Nurburgring, conquistando un eroico quarto posto correndo in condizioni fisiche terribili, con le ferite delle ustioni a tormentarlo», ha spiegato Grimoldi ricordando anche la vittoria (a Monza) del mondiale del 1975 e del Gran Premio monzese nel 1978 e nel 1984 (conquistando anche il titolo mondiale).

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