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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Addio a Tinin Mantagazza: fu il 'papà di Dodò e dell'Albero Azzurro

Morto a Cesenatico, l'artista era cresciuto a Milano, città a cui era profondamente legato

Un'intera generazione è cresciuta con le avventure dell'Albero Azzurro, tra i più longevi programmi tv della Rai dedicati ai più piccoli. Uno dei suoi creatori, che diede vita all'amatissimo pupazzo Dodò, si è spento all'età di 89 anni. Addio a Tinin Mantegazza, disegnatore, narratore e instancabile mente creativa.

Chi era Tinin Mantegazza

L'artista, morto negli scorsi giorni a Cesenatico, era nato a Varazze nel 1931 ma era cresciuto e aveva vissuto per moltissimi anni a Milano, città alla quale era profondamente legato. Durante la sua prolifica carriera, seppe passare con abilità dalla tv all'animazione culturale, dal giornalismo alla regia, dal disegno al teatro. Fu protagonista del cabaret milanese, dove diede voce a una graffiante critica sociale e politica. Tra le sue più celebri creazioni il 'sig Toto' delle schede di approfondimento di Enzo Biagi e l'iconico pupazzo Dodò, compagno di tutti i bambini negli anni '90.

A dare l'annuncio della scomparsa di Mantegazza, che si ritrovava ricoverato dopo aver accusato un malore, Matteo Gozzoli, il sindaco di Cesenatico, dove era residente da decenni: "Questa sera Tinin Mantegazza ci ha lasciati. Cesenatico perde un artista, un creativo incredibile e sopratutto un uomo in grado di aprirci gli occhi e di farci vedere il mondo sotto prospettive diverse. Nell’esprimere le mie condoglianze, unite a quelle dell’amministrazione comunale, alla moglie Velia, lo voglio ricordare così, sorridente nel giorno in cui abbiamo riacceso la sua 'vela di luce' che illumina la darsena e dalla quale ci saluterà ogni giorno sul far della sera, quando il sole lascia il campo alla notte colorata dalle sue mille luci a forma di vela. Ciao Tinin!".

Ha voluto ricordare il fecondo artista anche il presidente dell'Anpi di Milano Roberto Cenati, che su Facebook ha scritto: " Era tante cose Tinin: pittore, illustratore,scrittore, scenografo e altro ancora. Da sempre antifascista, Tinin era iscritto alla Sezione Anpi Almo Colombo di Milano (...). Con Dodò, dietro al quale si nascondeva un bambino, con tutte le sue domande e le sue curiosità, moltissimi bambini hanno imparato a superare le loro paure, ad apprezzare il valore della solidarietà e dell’amicizia, a scoprire la ricchezza della diversità (...). Non dimenticheremo mai Tinin, la sua umanità e la sua instancabile azione da scrittore, pittore, artista, volta a tenere vivi i valori della Memoria, dell'antifascismo, della solidarietà".

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