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Le foto degli anziani che hanno perso casa per i missili in Ucraina

Una mostra fotografica di beneficenza aperta a Milano e prossimamente anche altrove in Italia

La storia della guerra in Ucraina attraverso i volti sofferenti degli anziani di Chernihiv, città di 300 mila abitanti nell'Ucraina settentrionale, situata sulla pianura del Dnipro. Si tratta di una delle città pesantemente bombardate dalla Russia durante la guerra scoppiata il 24 febbraio.

A Milano, fino a domenica 12 giugno, nell'ambito della Settimana del Design, è possibile visitare la mostra fotografica "Dakh - Un tetto per Chernihiv", curata da Anna Halperina, con gli scatti di Andriy Oleksienko, Olga Korotkova, Iren Brynza e Pavlo Khodymchuk, quattro fotografi professionisti della città. Il luogo è lo Spazio Seicentro in via Savona 99 (piazza Berlinguer), nell'ambito di una più ampia mostra d'arte ucraina ('Ukrainian Art in Italy') organizzata dall'associazione no profit Let's do it Italy, parte di una rete internazionale che ha una sua corrispondente anche in Ucraina.

La mostra

Per quanto riguarda la mostra fotografica, a Milano è esposta una selezione rispetto alle settanta fotografie disponibili per raccontare le storie della parte più fragile della popolazione chernihiviana: gli anziani, soprattutto, che si sono visti distrutte le loro case e sono rimasti comunque a vivere nella loro città. La mostra è divisa in due parti: 'Cronache degli eventi', un reportage dei primi giorni di guerra e delle persone nascoste nei rifugi, e 'Vittime', una ventina di storie spontanee di anziani che raccontano le proprie tragedie personali e mostrano l'entità della distruzione delle loro abitazioni e vite.

Il progetto di solidarietà

Attraverso la mostra si cerca di far conoscere agli italiani i sentimenti degli ucraini di fronte alla guerra. Il reportage è un materiale di riflessione ma anche il prolungamento, sul fronte artistico, della lotta contro la guerra della Russia in Ucraina e un modo per aiutare le persone più vulnerabili colpite dall'aggressione miltare. Alla base della mostra c'è un progetto di solidarietà: ridare un tetto a queste persone attraverso una raccolta fondi. Per alcune è già stato possibile raccogliere il denaro per acquistare i materiali e iniziare la ricostruzione. Secondo l'amministrazione di Chernihiv, a fine maggio erano state distrutte o danneggiate oltre 10 mila abitazioni, e occorrerà circa mezzo miliardo di euro per ricostruire gli alloggi.

"I residenti più fragili, ed in particolare gli anziani, non saprebbero dove andare a rifugiarsi e non avrebbero modo per ricominciare un'altra vita altrove", spiega Anna Halperina a MilanoToday: "Per questo vogliamo continuare ad esporre la mostra anche altrove, e cercare di tornare a Milano a settembre".

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