Schiamazzi e urla: Sala toglie i dehors ai bar
Troppi i locali con dehors che causano problemi: così il sindaco fa marcia indietro, ma non per tutti è la soluzione
Troppa libertà. Sarebbe questa la motivazione che ha portato il sindaco di Milano, Beppe Sala, a fare dietrofront rispetto alle misure che, durante il Covid, da consuetudine erano diventate quasi regola relativamente a dehors e spazi esterni ai locali. La pandemia, con gli spazi chiusi praticamente vietati, aveva dato il permesso a bar e locali di sfruttare marciapiedi e strade per tavolini e sedie. Ma a fine stato d’emergenza nulla è cambiato. Oggi Sala opta per una riduzione degli orari dei dehors, massimo fino a mezzanotte: “Stiamo parlando di un qualcosa di cui non c'è una regolamentazione precisa nel nostro paese, ma abbiamo visto una proliferazione eccessiva”. Milano si spacca in due, tra i cittadini che spingono per norme più efficienti e chi, invece, pensa alla tutela degli esercenti.
"Diventa una violenza camminare"
"Il tema dehors è molto critico. Sono stati messi dove non avrebbero dovuto e hanno fagocitato tutto lo spazio sociale delle nostre strade. Dove ci sono le condizioni perché ci siano i dehors in orari compatibili con la vita delle persone vanno bene, ma dove diventano una violenza impedendo di camminare o entrare in casa, allora non vanno bene. Parliamo di vie dove fino alle due di notte c'è il delirio", afferma Elena Montafia, portavoce del comitato Lazzaretto, che chiede anche un tavolo di confronto sul tema con commercianti, Confcommercio e cittadini.
A dissentire la Lega che definisce l’ipotesi di Sala come un flagello per gli esercenti. “Spesso i locali, almeno quelli gestiti nel rispetto delle regole, sono l'unico presidio positivo che impedisce a tanti giovani di riversarsi per le nostre strade - spiega Samuele Piscina, segretario cittadino della Lega e consigliere comunale -. Diciamolo chiaramente: consumare un cocktail al tavolo non crea disagio ai residenti. Il problema, casomai, sono coloro che stazionano facendo baccano nelle strade e piazze, spesso quelle tattiche realizzate dalla sinistra, senza alcun tipo di controllo”. Disaccordo anche all’interno dello stesso Pd, con il consigliere e presidente della commissione sicurezza Michele Albani che sottolinea: “È evidente che non si siano compresi i reali problemi della zona, sennò si saprebbe che le chiusure anticipate ridurrebbero la sicurezza dei cittadini. In ogni caso i nuovi regolamenti passeranno anche dalla mia commissione e poi in aula”.
Sala: "Dobbiamo agire rapidamente"
Non verranno tolte le licenze a chi le ha già, questo è chiaro: “Parliamo di ribilanciamento delle regole anche perché non è possibile che in città ci siano così tanti bar che portano rumore eccessivo. Voglio agire rapidamente”, spiega Sala. Incalzato ancora da De Corato (FdI) che fa riferimento a un fatto accaduto a Brescia: “La Cassazione, per un caso molto simile a Brescia, lo scorso giugno, era stata chiara: la movida selvaggia è nociva per la salute e per la vita familiare dei residenti, quindi i comuni devono risarcire gli stessi”. Nel frattempo si comincia a parlare di possibili aumenti sulla tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche.