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I murales / Città Studi / Largo Oreste Murani

Città Studi si mobilita per salvare i murales di largo Murani

Sono stati dipinti negli anni '70. Ora Esselunga vuole realizzare un supermercato e ha fatto sapere che li sostituirà con un'opera di Cattelan, ma i residenti preferiscono almeno le riproduzioni degli originali

Una petizione per salvare i murales di largo Murani, a Città Studi, che risalgono agli anni '70. L'hanno lanciata i residenti nella piazza, e l'iniziativa è stata raccolta dal comitato 'Che ne sarà di Città Studi', fondato qualche anno fa per protestare contro il trasferimento delle facoltà scientifiche della Statale nell'area Mind.

Il muro su cui vennero dipinti è stato recentemente acquistato da Esselunga: vorrebbe realizzare un supermercato nell'edificio che, fino al 2000, ospitava un negozio di bricolage. L'azienda di grande distribuzione ha studiato il problema e ha concluso che i murales non sono restaurabili a causa dell'intonaco molto deteriorato, pertanto vorrebbe sostituirli con alcune grafiche di 'Toiletpaper', la rivista di Cattelan. I residenti però non sono d'accordo e hanno chiesto all'azienda di "fare un vero regalo al quartiere, rispettando la sua memoria", realizzando copie identiche dei murales storici anziché le grafiche di 'Toiletpaper'.

Lunedì 20 giugno, a partire dalle 18, si terrà un presidio nei giardini della piazza, organizzato dai residenti, a cui parteciperanno alcuni membri del 'Gruppo Aerostatico', ovvero la sigla che realizzò i murales negli anni '70. Intanto l'ufficio Arte Pubblica del comune di Milano è stato informato e sta studiando la questione, così come il municipio 3. I murales, tra i primi comparsi a Milano, rappresentano un capo indiano, una mucca che ricorda un album dei Pink Floyd, Jimi Hendrix con la chitarra e il simbolo del Sole che Ride, pressoché sconosciuto in Italia in quel periodo. 

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