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Dal 1 gennaio a Milano i negozi (e non solo) dovranno tenere le porte chiuse

Lo stabilisce il regolamento per la qualità dell'aria

Tecnicamente, isolamento termico. Nella pratica, l'obbligo di tenere le porte chiuse. Dal prossimo 1 gennaio, come stabilito dal regolamento per la qualità dell'aria approvato dal consiglio comunale, a Milano i negozi dovranno necessariamente chiudere gli ingressi. Si tratta di "un intervento reso necessario dalla volontà dell’amministrazione di introdurre azioni contro la dispersione energetica, ovvero per il contenimento delle emissioni di Co2", hanno spiegato dal comune, sottolineando che Milano è "sempre più attenta all’ambiente e al risparmio energetico". 

L'obbligo, che scatterà il primo giorno del nuovo anno, riguarderà "gli esercizi commerciali, pubblici esercizi e gli edifici aperti al pubblico nei quali è attivo un impianto di climatizzazione invernale o estiva", per i quali non "sarà ammessa l’apertura costante dei varchi di accesso del pubblico verso i locali isolati termicamente".  

"In alternativa alle normali porte - si legge in una nota di palazzo Marino - sono ammessi dispositivi di ingresso che garantiscono comunque l’isolamento termico degli ambienti come porte a bussola o dispositivi a lame d'aria che evitano la dispersione del calore e lo spreco di energia. Nello specifico, le barriere d’aria dovranno avere una larghezza non inferiore a quella dell’apertura dell’esercizio e non essere generate tramite resistenze elettrica oltre a garantire una velocità del flusso d’aria al suolo non inferiore a 2m/s. Nel caso di dispositivi a barriera d'aria installati prima del novembre 2020, data dell’entrata in vigore del regolamento, ci sarà tempo sino al 1° giugno 2022 per l’adeguamento o l’eventuale dismissione degli impianti".   

E l'obbligo delle porte chiuse non è l'unica novità che arriverà con il 2022. "La data del 1° gennaio rappresenta il termine ultimo anche per l’utilizzo di gruppi elettrogeni dotati di motore a combustione interna, alimentati a gasolio o miscela, da parte degli operatori delle attività di commercio non alimentare presenti nei 94 mercati settimanali scoperti e nei 166 spazi extra mercato che vengono occupati con banchi o trespoli per almeno 4 giorni a settimana. Per questi ultimi operatori - ha ricordato il comune - sarà obbligatorio l’allacciamento alla rete elettrica".

È "un’iniziativa volta in primo luogo a incentivare il risparmio energetico evitando sprechi e riducendo le emissioni inquinanti, oltre ad avere una valenza di tutela della salute pubblica in questo particolare momento di incremento di contagi, in quanto contribuisce a regolare il flusso e la presenza di persone all’interno delle attività commerciali - ha spiegato l’assessora all’ambiente e verde, Elena Grandi -. Fondamentale, infatti, è non confondere la finalità dei sistemi di areazione interni per il ricambio dell’aria con questa iniziativa, che invece è espressamente indirizzata a minimizzare le dispersioni di calore e quindi gli sprechi energetici”. 

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