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Guerra in Ucraina e arte

Ucraina, giorno 34 di guerra. La soprano russa Netrebko, "io contraria. Torno a cantare"

La soprano russa rilascia una dichiarazione sulla guerra in Ucraina. Qualche settimana fa si era 'schierata' contro l'esclusione di Gergiev che, nel frattempo, è stato promosso dal regime di Putin: sarà direttore del Bolshoi

La soprano russa Anna Netrebko ha annunciato di voler tornare sulle scene, dopo un 'break' volontario durante le prime settimane della guerra che il suo paese ha scatenato in Ucraina con l'invasione su larga scala a partire dal 24 febbraio. Netrebko era attesa alla Scala di Milano il 9 marzo ma aveva fatto sapere che non sarebbe venuta, in protesta per l'esclusione del direttore d'orchestra Valery Gergiev, a cui la Scala aveva chiesto una posizione sulla guerra e lui era stato in silenzio: nota la sua amicizia personale e il suo sostegno politico a Vladimir Putin.

Netrebko aveva dichiarato di essere contraria alla guerra ma anche all'esclusione di Gergiev, affermando, con una punta di nazionalismo anacronistico, che a nessuno si può chiedere "di denunciare la terra d'origine". Al trentaquattresimo giorno di guerra, Netrebko torna a parlare del tema, attraverso Facebook, con una "dichiarazione successiva ai recenti report dei media".

La dichiarazione

"Condanno espressamente la guerra contro l'Ucraina e i miei pensieri sono rivolti alle vittime di questa guerra e alle loro famiglie. La mia posizione è chiara", scrive la soprano, aggiungendo di non avere legami con partiti o leader politici e di avere incontrato Putin solo qualche volta in occasione di eventi pubblici, tra cui la cerimonia di apertura delle olimpiadi invernali di Sochi e qualche consegna di premi. "Non ho nemmeno mai ricevuto alcun supporto finanziario dal governo russo, vivo e pago le tasse in Austria", prosegue Netrebko, aggiungendo di "amare la mia madrepatria e cercare soltanto pace e unità attraverso la mia arte". Per poi concludere: "Dopo avere preso il mio riposo annunciato, tornerò ad esibirmi a fine maggio, inizialmente in Europa".

Il regime 'promuove' Gergiev

A molti osservatori, la dichiarazione di Netrebko è suonata come una ritrattazione. E' pur vero che la soprano aveva subito scritto di essere contraria alla guerra, ma quella difesa 'd'ufficio' verso Gergiev, accompagnata dalla rinuncia volontaria ad esibirsi (alla Scala e altrove) era parsa come una solidarietà 'non richiesta'. In quanto a Gergiev, che fine ha fatto la 'bacchetta' putiniana? Ha ricevuto l'incarico di direttore del prestigioso teatro Bolshoi di Mosca dopo le dimissioni di Tugan Sokhiev, contrario alla guerra.

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