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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Un altro Comune (senza motivi validi) vieta il 5g: "Rischi gravi per la salute dei cittadini"

L'ordinanza del sindaco di Vermezzo con Zelo: "Non desideriamo venga sperimentato qui"

Sette considerazioni, un paio di premesse e una sola conclusione: un secco e deciso no al 5g. C'è un comune milanese, il "neonato" Vermezzo con Zelo, che ha deciso di vietare, bandire dal proprio territorio la sperimentazione per le connessioni e tecnologie di "quinta generazione". A stabilirlo, con un'ordinanza firmata lunedì 4 aprile, è stato il sindaco Andrea Cipullo, che già per due volte era stato primo cittadino di Vermezzo e che a maggio 2019 era stato eletto amministratore del nuovo comune nato dalla fusione di Vermezzo e Zelo, battendo per soli 26 voti la sua rivale. 

Nel documento ufficiale si fa riferimento ad alcuni studi scientifici per giustificare il diniego alla sperimentazione. Ad aprire l'ordinanza sono una serie di considerazioni, tra cui: "Il 5g si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, anche dette onde millimetriche, che comportano maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite, in particolare i tessuti umani, e minore penetrazioni nelle strutture solide"". Quindi, c'è un richiamo alla mancanza di "qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario" e un rimando a un "documento pubblicato nel 2019 dal comitato scientifico della commissione europea, Scheer", che "afferma che il «5g lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche»". 

Il comune che dice no al 5g

E ancora, nell'ordinanza il sindaco prende poi atto che "nel 2011 la Iarc ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili cancerogeni per l'uomo" e tiene conto che: 

Si vuole introdurre in modo capillare e permanente il 5g e che l'incremento delle radiofrequenze non potrà che comportare rischi ben più gravi sulla salute

A queso punto, dato che "spetta al sindaco la responsabilità di adottare le migliori tecnologie disponibili e di assumere ogni misura a cautela volta a ridurre l'inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la saluta della popolazione", lo stesso sindaco "ordina il divieto di sperimentazione e diffusione del 5g ed installazione delle relative antenne sul territorio comunale applicando il principio precauzionale sancito dall'unione europea". 

"Non ce la sentiamo"

Proprio Cipullo in serata ha annunciato e commentato la decisione dalla propria pagina Facebook. "Oggi è stata emanata un’ordinanza che vieta l’installazione di antenne 5G sul nostro territorio comunale. Con questo non vogliamo demonizzare la tecnologia - ha assicurato -, ma si tratta di un terreno ancora inesplorato che non desideriamo venga sperimentato a spese del nostro territorio e della nostra comunità". 

"Finché non ci saranno degli studi più chiari e finché non verranno specificati meglio gli eventuali rischi per ambiente e persone - ha concluso - non ce la sentiamo di mettere a rischio la salute dei nostri concittadini".

Foto - L'ordinanza del sindaco

ordinanza contro 5g vermezzo sito-2

Il parere degli esperti: "Tecnologia sicura, il restono sono bufale"

Il Comune milanese, purtroppo, non è il primo a emettere ordinanze simili, che strizzano l'occhio ai complotti sulla pericolosità del 5G. Eppure per molti esperti la tecnologia 5G è addirittura più sicura delle precedenti. Lo ha ribadito anche recentemente un report dell'Istituto superiore di sanità. E decine di altri studi. Lo garantisce anche Ilenia Tinnirello, docente di "Reti radiomobili" alla facoltà di Ingegneria elettronica dell’Università di Palermo.

“Si tratta di una banda radio che finora non è mai stata utilizzata e che è molto alta rispetto a quella delle reti cellulari - ha spiegato a PalermoToday parlando delle "onde millimetriche", le stesse richiamate dal sindaco nell'ordinanza -, ma sappiamo che più aumenta la frequenza e più i fenomeni di propagazione sono direttivi e ci sono quindi minori dispersioni”. Motivo per cui "è più sicura". 

“Sono stati compiuti diversi studi, ma non esistono risultati conclamati ed infatti un’esposizione prolungata ad onde elettromagnetiche a potenza elevata è definita ‘probabilmente cancerogena’. Nel 2018, una ricerca ha dimostrato che topolini maschi esposti a segnali generati da stazioni 2G e 3G avevano una probabilità maggiore di sviluppare tumori al cuore, per esempio - è uno degli studi che viene citato nell'ordinanza - ma l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro classifica queste esposizioni come possibili fattori di rischio", ha assicurato l'esperta. 

E poi ci sarebbe un altro motivo, fondamentale, per stare tranquilli: "In Italia, comunque, abbiamo la legge più restrittiva a livello europeo sulla potenza totale che può essere utilizzata - ha chiarito la Tinnirello -. Visto che esistono dei fattori di dubbio per eventuali ripercussioni sulla salute, nel nostro Paese si è deciso di fissare una soglia massima da non superare che è la più bassa in Europa. E questo varrà anche con il 5G, tanto che se nei punti in cui sarà sviluppata questa tecnologia esistessero già stazioni 2G o 3G che possano portare ad un superamento della soglia, occorrerà eventualmente spegnerle”.

Ma quindi potenzialmente sarebbero più rischiose le tecnologie precedenti al 5G, è corretto?
Sì, è così.

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