Il nuovo grattacielo di Milano è 'Torre Botanica': ecco come cambierà il Pirellino
L'edificio di Coima porta la firma di Diller Scofidio + Renfro e Stefano Boeri Architetti, verrà realizzato in via Gioia
Una “Torre Botanica” che cambia colore in ogni stagione, un sandwich di verde composto da piante e alberi in grado di “mangiare” lo smog e produrre ossigeno. Un grattacielo che sembra una sorta di evoluzione di “Bosco verticale” e in un certo senso forse lo è perché uno dei padri del progetto è proprio Stefano Boeri. È pronto a cambiare “pelle” il Pirellino di Milano: il complesso di edifici di via Pirelli acquistati nel 2019 da Coima per 175 milioni di euro. Nella giornata di giovedì 28 gennaio la società di Manfredi Catella ha svelato il progetto che porta la firma di Diller Scofidio + Renfro e Stefano Boeri Architetti; un mega masterplan scelto al termine di un concorso internazionale al quale hanno partecipato 70 raggruppamenti con 359 studi di architettura.
Il complesso si compone di tre parti: una nuova torre, il ponte e il “Pirellino”. Gli ultimi due resteranno in piedi (ma verranno profondamente trasformati tanto da renderli irriconoscibili), la torre invece verrà costruita quasi da zero. L’investimento? Circa un miliardo di euro secondo le stime della società immobiliare. Denaro che secondo l'azienda creerà oltre 5mila posti di lavoro tra fasi progettuali, costruttive e di gestione.
Il Pirellino e il “ponte”
Il mini grattacielo Pirelli resterà in piedi. “Il progetto — ha spiegato Coima — prevede il mantenimento del carattere dell’edificio originario, aggiornandolo nella dotazione impiantistica e nelle performance energetiche e adeguandolo strutturalmente al fine di consentirne parametri adeguati di efficienza, risolvendo i limiti attuali e consentendo di considerare il riuso dell’edificio esistente rispetto all’alternativa di una demolizione e ricostruzione integrale”.
Verrà mantenuto anche l’edificio che scavalca via Melchiorre Gioia. Il ponte, tuttavia, verrà trasformato: diventerà una sorta di serra, “un nuovo hub a servizio della città, uno spazio aperto per eventi, mostre ed esposizioni, con aree incontri e wellness dedicato ad essere un laboratorio sull’impatto climatico e ambientale, ed estensione della Biblioteca degli Alberi”, precisano dall'azienda. Il punto centrale del ponte sarà la Green house: una vera e propria serra della biodiversità dove vivere un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra svariate specie vegetali.
Il nuovo “Bosco verticale”
Uffici e spazi aperti al pubblico ma anche (e soprattutto) abitazioni. Il progetto prevede la realizzazione di una torre residenziale con 1.700 metri quadrati di vegetazione distribuiti su più piani. E saranno proprio le piante a cambiare il colore alla facciata con l'alternarsi delle stagioni. Secondo i progettisti sarà un vero e proprio polmone verde in grado di produrre 9 tonnellate di ossigeno l’anno e assorbire 14 tonnellate di anidride carbonica.
Inoltre la torre sarà parzialmente autonoma: con 2.770 metri quadri di pannelli fotovoltaici l’edificio sarà in grado di produrre il 65% del proprio fabbisogno energetico.
Boeri: “Nuova vita a un edificio nobile”
"Il nostro progetto riporta in vita un nobile edificio (l'ex Pirellino), propone una torre dove la Botanica si intreccia con l'architettura e inventa con il nuovo Ponte/Serra uno spazio verde aperto a tutta la città — ha dichiarato Stefano Boeri, founder di Stefano Boeri Architetti —. In un periodo così difficile, questo progetto rilancia nel mondo la visione di una Milano che scommette sul futuro e affronta con coraggio le grandi sfide della crisi climatica”.
“La presentazione di oggi è un importante momento di confronto con Milano e con il nostro Paese — ha spiegato Manfredi Catella, Ceo di Coima —. Anche alla luce dell'emergenza sanitaria ritengo che la rigenerazione del territorio rappresenti una chiave industriale strategica di rilancio del territorio italiano, da un punto di vista culturale, ambientale, sociale ed economico. Il nostro Paese è ricco di edifici iconici e luoghi straordinari che, come nel caso presentato oggi, hanno la necessità di essere riscritti e ripensati secondo criteri di sostenibilità e di innovazione: un percorso e una missione che già da molto tempo condividiamo con i nostri investitori e che può rappresentare una leva determinante per le nostre città e per il nostro Paese”.
I progetti e i tempi di realizzazione
Quello che è stato presentato è un dettagliato progetto di massima: i particolari verranno resi noti nei prossimi mesi. Per il momento non c’è una data né di inizio né, tantomeno, di fine lavori.