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'Iceberg' con sistema antismog: a Milano il nuovo polo del San Raffaele

Il blocco firmato da Mario Cucinella costituisce un ampliamento dell'ospedale

L'ospedale San Raffaele di Milano si ingrandisce e lo fa attraverso un nuovo polo chirurgico delle urgenze firmato Mario Cucinella Architects.

Nuovo polo San Raffaele

Il progetto prevede una piastra tecnica, che affiora per un solo piano fuori dal livello del terreno, con blocco chirurgico, terapia intensiva e pronto soccorso; nella torre hanno sede reparti, studi e ambulatori. Questa seconda struttura, soprannominata 'iceberg', è costituita da linee curve, scandite da elementi proiettati verso l'alto con vetrate agli angoli che permettono alla luce di entrare negli ambienti comuni, consentendo anche di risparmiare energia.

Al centro del piano dello studio Cucinella Architects una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, declinata nell'utilizzo di materiali innovativi quali un rivestimento catalitico in biossido di titanio che 'trattiene' gli inquinanti che vengono poi lavati via dalla pioggia. Inclusi anche spazi verdi, visibili sia dalle camere di degenza sia dagli uffici.

Il nuovo polo è diviso in due parti, nella torre ci saranno spazi concepiti come 'luogo accogliente della guarigione'; mentre la piastra sarà più orientata all'aspetto funzionale. "Sicuramente - le parole di Mario Cucinella - il nuovo polo chirurgico e delle urgenze del San Raffaele è tra i progetti che meglio raccontano l'impegno dello studio sul fronte della sostenibilità e la sua iconica facciata ne è il simbolo".

"Il rivestimento del nuovo polo chirurgico e delle urgenze del San Raffaele, la 'pelle' bianca dell'iceberg - ha proseguito l'architetto -, non è una trovata formalista ma un sistema di lame in ceramica antismog di ultima generazione. Si tratta di un materiale in grado di ridurre l'inquinamento atmosferico, dalle funzioni antibatteriche. La qualità dello spazio, lo spazio esterno, lo spazio interno dell’ospedale, i colori, la modalità con cui sono progettate le stanze, le aree comuni, hanno l’obiettivo di dare dignità alle persone, di rassicurare ed è così che allora possiamo parlare di architettura: è una forma di cura".

"Per troppi anni - ha affermato Marco Dell’Agli Valletti , responsabile di progetto - gli ospedali sono stati costruiti come enormi monoblocchi di cemento, strutture poco funzionali, ostili, brutte e soprattutto incapaci di adattarsi all’evoluzione delle esigenze. Nel progetto del Nuovo Polo chirurgico e delle urgenze, l’incontro con un committente illuminato ci ha permesso di lavorare ad edificio all’avanguardia, che scardina molti dei luoghi comuni dell’architettura ospedaliera. Finalmente abbiamo potuto dimostrare che un ospedale del nostro tempo può essere funzionale, flessibile, efficiente ed allo stesso tempo un luogo bello e piacevole, dove trovare il tempo e la serenità per curarsi e guarire".

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