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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Più verde, 70mila posti, 40 milioni per le case popolari: le condizioni per il nuovo San Siro

Capienza aumentata a 70mila posti e verde pubblico nel 50% dell'area, ma anche soldi per riqualificare il quartiere popolare di Selinunte: le nuove prescrizioni del consiglio comunale di Milano per lo stadio che Milan e Inter vorrebbero costruire

Nuovo via libera all'impianto che Milan e Inter vorrebbero costruire al posto dello stadio Meazza. Il consiglio comunale di Milano ha approvato un atto d'indirizzo per modificare il masterplan con 27 voti a favore, 14 contrari e un astenuto. Tra le prescrizioni contenute nel documento (frutto anche del dibattito pubblico svoltosi nei mesi scorsi), l'aumento della capienza da 60mila a 70mila posti per evitare il rialzo dei prezzi dei biglietti, ma anche l'aumento del verde dal 18% al 50% (sarà però sempre verde impermeabile) e una maggiore distanza dalle case di via Tesio.

Trasversale agli schieramenti, come previsto, il voto. Hanno votato a favore consiglieri del Partito democratico, dei Riformisti e della Lista Sala, nonché il sindaco Beppe Sala, mentre nel centrodestra hanno votato a favore i due esponenti di Forza Italia oltre a Manfredi Palmeri e Luca Bernardo. Tra i contrari, gli esponenti di maggioranza Alessandro Giungi, Simonetta D'Amico e Rosario Pantaleo nel Pd, Enrico Fedrighini della Lista Sala, Marco Fumagalli di Milano in Salute e i tre consiglieri verdi: Carlo Monguzzi, Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini. Contrario anche Marco Bestetti, recentemente fuoriuscito da Forza Italia, da sempre critico sul nuovo stadio, secondo cui la giunta di Milano si è concentrata sulla questione delle volumetrie mentre avrebbe dovuto 'spendere' la sua posizione di forza per convincere i club a ristrutturare il Meazza.

Tra le altre novità del documento, soluzioni per mitigare maggiormente gli impatti sonori, anche attraverso l'uso del verde e la promessa di 40 milioni di euro per la riqualificazione del quartiere fuori dall'area. Su questo punto del documento, è stato necessario l'intervento di Alessandro De Chirico (Fi) per esplicitare che il denaro andrà investito nella San Siro popolare, intorno a piazzale Selinunte, perché i gruppi di maggioranza non lo avevano specificato.

Lega e Fdi contrarie

Difende il percorso verso il nuovo stadio l'assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi: "Questo ordine del giorno va nella direzione di una continuità del procedimento in corso che è partito tre anni fa e di un miglioramento, per arricchire la proposta delle squadre in modo significativo. Tra questa seduta del consiglio comunale e la delibera di giunta sull'interesse pubblico del nuovo progetto dello stadio dovremo confrontarci ancora con le squadre per il recepimento di queste proposte". E per Filippo Barberis, capogruppo del Pd, "è una votazione difficile da cui la maggioranza esce difendendo la propria autonomia e allargando il consenso a una parte delle opposizioni. Continueremo a lavorare per allargare il consenso sul progetto in maggioranza, esigenti verso le squadre e sempre a tutela dell'interesse pubblico". 

Critiche da Fdi e Lega. Per Riccardo Truppo (Fdi) "il progetto sta andando avanti in maniera non ordinata. Fratelli d'Italia è convinta si stia perdendo un'occasione: il progetto doveva procedere spedito, ma anche valorizzando le strutture esistenti". E la Lega, come ha spiegato Alessandro Verri, è a favore del nuovo stadio "ma non a favore di questo ordine del giorno che arriva nove anni dopo la prima discussione sul nuovo stadio. Con il centrodestra al governo questo stadio si sarebbe già fatto. Abbiamo bloccato un investimento di più di un miliardo di euro di un privato che vuole rigenerare un'intera area di Milano".

L'Inter: "Abbiamo il piano B"

Qualche giorno fa, l'amministratore delegato dell'Inter Alessandro Antonello aveva nuovamente espresso la possibilità di un 'piano B' "qualora ci fossero indicazioni" nel documento votato giovedì sera "tali da rendere impossibile la costruzione di un nuovo San Siro a Milano. Abbiamo identificato alcune aree e ci faremo trovare pronti ad attivare i piani alternativi". C'è ora da capire se Milan e Inter accetteranno le nuove indicazioni del consiglio comunale. D'altra parte il neo sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi è al lavoro per porre sul Meazza un vincolo storico-relazionale che ne renderebbe comunque impossibile l'abbattimento.

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